E’ anche altro, tale che dovrebbe interessare non solo le politiche economiche e del lavoro, ma anche quelle dei beni culturali, giacché la secolare manifattura,fondata nel 1735, non produce solo porcellane da tavola di altissima qualità e altri oggetti di piccolo arredamento, ma opere d’arte vere e proprie.
Solo tre anni fa – ma vale la pena oggi di ritornarci sopra – è uscito dalla Manifattura un nuovo bellissimo esemplare in porcellana della “Pietà” di Massimiliano Soldani Benzi (Montevarchi 1656-1740) il cui originale (oggi conservato nel museo di Seattle) fu realizzato in bronzo come opera di devozione privata dello stesso scultore: “M. Soldani Benzi fece l’anno 1708 per sua devozione”. Le forme in gesso di questo originale bronzeo furono vendute, dopo la morte del padre, dal figlio Ferdinando a Carlo Ginori nel 1745. Da queste fu tratto – tenendo presente che le forme in gesso per la fusione in bronzo a cera persa, e per la porcellana, sono le stesse – il primo esemplare in porcellana (1745), oggi conservato nella Galleria Corsini .
Dire ‘esemplare’ suona riduttivo, se non si conosce il percorso tecnico-artistico che si è dovuto seguire ,dopo tre secoli di dimenticanza e abbandono, per realizzare un’opera di questo tipo. Praticamente è stata una clonazione. Si è trattato infatti di ripulire i calchi in gesso, ben 54, con una complicata procedura, riordinarli, colarvi dentro la porcellana cruda e liquida (una mescolanza di quarzo feldspato e caolino), cuocerli a 1400 gradi, assemblarli insieme con un’operazione che richiede, evidentemente, non solo sapienza tecnica, ma sensibilità artistica, fino a render vita alla scultura. Per tutto questo lavoro , ma soprattutto per quello del montaggio, si è dovuto ricorrere a un artista-artigiano -.Piero Luchi.-.ormai in pensione (ma che fortunatamente continua a frequentare il reparto sculture) perché non vi è più nessuno in grado di svolgere le complesse operazioni di assemblaggio, essendo le procedure tramandate ad personam ,con la pratica, per altro dismessa quasi del tutto nel secolo scorso.
Da ciò l’urgenza di ricostituire una tradizione di specialisti, anche perché, nel progetto di catalogazione intrapreso alcuni anni fa, sono state scoperte le forme originali in gesso di artisti della scultura barocca fiorentina, quali Foggini , Tacca , Susini e .-.da appurare.-.Giambologna. Sogni .-.si dirà.-.interrotti dalle attuali contingenze. Ma la qualità, tutta speciale, di questa ‘fabbrica’ dovrebbe far attivare, come dicevamo, non solo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ma anche quello dei Beni e delle Attività Culturali -.e sottolineo attività.-.per cercare di trovare soluzioni ai gravi problemi di gestione recentemente esplosi, dare lavoro qualificato, non interrompere una scuola di ‘maestri’.
Annamaria Piccinini