Firenze – Sta per essere presentata in consiglio regionale una risoluzione che prevede la nascita di un tavolo allo scopo di riunire insieme tutti i soggetti che hanno competenze, archivio, interesse alla salvaguardia del territorio toscano. La risoluzione, proposta in consiglio dalla quarta commissione consiliare regionale su input della consigliera Elisabetta Meucci, si presenta come una sorta di articolazione locale del progetto nazionale Casa Italia.
“Il nuovo soggetto non si sovrappone a qualcosa di già esistente – spiega Meucci – si tratta piuttosto di un modello il cui scopo è quello di affrontare al meglio la questione sismica e del dissesto idrogeologico facendo tesoro della tradizionale competenza toscana nella cura del territorio”. Un settore, lo ricordiamo e lo ricorda la consigliera Meucci, “in cui la Toscana si è affermata con ruolo di leader fin dagli anni ’80, mettendo in piedi strumenti, leggi, risorse importanti”.
Insomma, di fatto “Casa Toscana” sarebbe una sorta di “punto” strategico di connessione fra varie competenze, professionali, universitarie, economiche, dal respiro regionale e dunque ben fornite di memoria e competenza storica, per la salvaguardia di un territorio prezioso e fragile nello stesso tempo. Una competenza che, come sottolinea Meucci, “ ha visto in prima linea ad esempio gli ordini professionali, dagli Architetti agli Ingegneri, ma anche l’Università, le stesse associazioni di cittadini, vari soggetti che in questi anni hanno prodotto e stratificato competenze e conoscenze specifiche e dunque preziose”. Un tesoro che si deve evitare di disperdere e che potrebbe trovare proprio in “Casa Toscana” un punto di aggregazione e forza, mettendo in campo un modello simile a quello della Protezione Civile, con un centro nazionale di riferimento (Casa Italia, nel caso specifico) cui corrispondono le varie “declinazioni” territoriali.