Firenze – “L’approccio medico alla donna, non solo in età di menopausa, richiede conoscenze che vadano al di là dell’aspetto puramente ginecologico, che siano multidisciplinari, comprese quelle metaboliche, dietologiche e cardiovascolari; bisognerebbe stabilire delle reti e mettere insieme dei team di professionisti, in cui ognuno apporti il proprio contributo”. E’ quanto dichiarato dalla dottoressa Silvia Maffei, della Fondazione Monasterio e copresidente del XII Congresso Nazionale della Società Italiana di Ginecologia Terza Età Sigite 2016, ospitato fino a domenica 7 febbraio (domani) all’Hotel Baglioni di piazza dell’Unità.
Un problema che nel nostro paese resta da risolvere è al proposito quello dell’aggiornamento professionale: “I nostri colleghi avvertono la necessità di un costante aggiornamento, ecco perché vengono ad assistere a questi appuntamenti; in Toscana a dire il vero siamo abbastanza avanti sotto questo aspetto, anche se la situazione resta un po’ a macchie di leopardo”.
Altro aspetto fondamentale è l’accesso alla professione, a cominciare dalla formazione universitaria. “L’università fa i suoi sforzi – sottolinea la dottoressa Maffei – ma purtroppo non c’è ancora quell’approccio multidisciplinare a cui mi riferivo e a livello ospedaliero talvolta è la stessa cosa. Dobbiamo imparare a lavorare in modo nuovo, più integrato, e a considerare il paziente nel suo insieme”.
Domani sono in programma sessioni dedicate ad alimentazione, medicina integrata, chirurgia oncologica, oltre a un simposio congiunto Sigite- Aiug uroginecologia. I lavori inizieranno alle ore 8.30.