Salone Nautico: l’Italia leader nel mondo per i superyacht

La 64esima edizione del Salone di Genova in programma dal 19 al 24 settembre

Innovazione e salvaguardia dell’ambiente per la 64esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova in programma dal 19 al 24 settembre. Al Palasport, restyling quasi ultimato dell’archistar Renzo Piano, sarà in mostra l’eccellenza della produzione Made in Italy e mondiale, dagli yachts ai superyachts. 1.052  i brand esposti, 1.030 le imbarcazioni in mostra nei 220mila metri quadrati di esposizione tra terra e acqua, con l’85% di aree all’aperto: 5.000 mq in più del 2023.

Un settore che vede l’Italia leader nel mondo per i superyacht con i 600 commissionati o in costruzione (oltre 22.000 metri lineari complessivi), che rappresentano il primato assoluto del 51,4% di ordini. Le prime tre posizioni nel mondo del segmento vedono quindi l’Italia seguita a distanza dalla Turchia (con 132 yacht in costruzione per circa 6.000 metri complessivi) e dai Paesi Bassi (80 yacht e quasi 5.000 metri commissionati). Mentre per il mercato della piccola nautica il trend 2024 vede la contrazione in alcuni segmenti di prodotto e in alcune aree geografiche, in gran parte determinata da fattori congiunturali esterni al mercato come l’incremento dei tassi d’interesse e l’accesso al credito, le crescenti tensioni geopolitiche internazionali e l’attesa per i risultati delle elezioni che porteranno ai nuovi assetti governativi a partire dagli USA.

La Blue Economy, l’economia del mare, in Italia vale complessivamente 178 miliardi di euro pari al 10,2% del PIL, 227.975 le imprese attive e 1.040.172 gli occupati. Secondo il BlueInvest Report 2024 della Commissione UE, il volume degli investimenti nella Blue Economy oggi è tre volte più grande di dieci anni fa. L’economia del mare alimenta la transizione green in Europa grazie allo sviluppo delle industrie e dei settori legati agli oceani, ai mari e alle coste. Secondo il XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare 2024 fotografa la Toscana con il 4,4% supera per valore aggiunto la media nazionale che si ferma al 3,7%. Mentre nella top 5 per incidenza del valore aggiunto dell’Economia del mare sul totale dell’economia territoriale ci sono Liguria (11,9%), Friuli-Venezia Giulia (7,2%), Sardegna (7,1%), Lazio (6,0%) e Sicilia (5,7%).

A livello provinciale la Toscana spicca, piazzando due province nella top ten: Livorno è seconda in Italia dopo Trieste per incidenza del valore aggiunto sul totale provinciale (17,6% per 1.546,1 milioni di euro), Grosseto è nella rosa delle prime 10 agganciando la nona posizione con incidenza del 9,5% di valore aggiunto pari a 514 milioni di euro. Per incidenza di occupati Livorno è sul podio, terzo gradino con il 15,3% di incidenza e 21.162 lavoratori del mare, mentre Grosseto arriva decima con incidenza del 9,9% e 9.376 occupati in valore assoluto.

Il settore della nautica in Toscana conta 5000 aziende per un totale di 22.000 addetti e un fatturato di 1,53 miliardi di euro, suddivisi nelle cinque annotazioni principali del settore: cantieristica, refitting, accessoristica, servizi a terra e servizi in porto. 

di Elisa Manieri

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