Ricorderemo il 2011 anche come l’anno del boom del gioco d’azzardo: la raccolta dei giochi e scommesse ha raggiunto risultati da record, sfiorando gli 80 miliardi di euro con un più 20% rispetto all’anno precedente.
Oltre ai giochi tradizionali, ormai è attiva una rete di 360 mila slot e più di 39 mila video lottery, le macchine di ultima generazione con jackpot fino a 500 mila euro, che da sola produce incassi per circa 45 miliardi sui 79,9 complessivi dell'intero mondo dei giochi made in Italy, con entrate erariali di circa 4 miliardi.
Numeri veramente impressionanti: in Italia i giochi d’azzardo legali sono sempre più floridi.
In questo processo di “crescita”, Firenze non è da meno, anche se non è mancato l’impegno del Comune, più volte sollecitato da comitati di cittadini e dai Quartieri, nell’affrontare un problema sociale così grave.
Già nel gennaio 2011 il Comune, accortosi del dilagare di richieste per l’apertura di sale da gioco, aveva emanato un regolamento in cui si normava la materia, delimitando anche le zone, come il centro storico, in cui non è ammessa l’apertura di locali, e le distanza minime da luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto o destinati a finalità educative oppure socio-assistenziali.
Questa azione è stata molto limitata da un successivo decreto del Direttore dell’AAMS che ha determinato una differenziazione dei locali da gioco, sottoponendoli a competenze diverse.
Da un lato i locali la cui apertura è autorizzata dal Comune, destinati anche ai minorenni, dall’altro quelli definiti "locali dedicati a giochi con vincita in denaro", riservati ai soli maggiorenni, sulla cui apertura sovrintende la Questura.
Proprio questi ultimi, su cui il Comune e i suoi regolamenti non hanno più giurisdizione, sono quelli in continua crescita, ed aumentano il numero delle video lottery (VTL) che riproducono dei veri e propri casinò.
Le proteste dei cittadini sono numerosissime: si sono formati comitati in varie zone della città e nel Quartiere 5 dove, da tempo, è in atto una vera e propria guerra contro il gioco d’azzardo. E’ qui, infatti, che nell’ottobre del 2011 è stata aperta in via Pistoiese angolo via Baracca, una grande sala giochi, tra l’altro a poco distanza da un’altra preesistente, ed addirittura è prevista l’apertura di un’altra ancora, fra via Stuparich e via Martucci.
Il Quartiere 5 aveva gà detto no all’apertura della sala giochi di via Pistoiese, in varie assemblee e Consigli anche con l’appoggio del Consiglio comunale che nel novembre 2011 si impegnava a porre in essere tutte le azioni volte a prevenirne l’apertura, addirittura verificando la possibilità di istituire vincoli urbanistici.
Tuttavia nulla ha impedito l’apertura di via Pistoiese e nulla sembra poter fermare anche l’attivazione della sala di via Stuparich per la quale, dopo un’altra mozione adottata dal Quartiere 5 che era riuscita a bloccarla, tra le maglie di ricorsi e sospensive, via via ripartono i lavori. Vista la mobilitazione dei cittadini che rilevano anche la vicinanza dei locali a “luoghi sensibili”, e l’ennesima interrogazione urgente, il Quartiere ha creato un punto informativo gestito in collaborazione con il Sert-C che si occupa di varie dipendenze tra cui quella da gioco. Il problema è molto serio, sottolinea Cristiano Balli, Presidente della Commissione Servizi sociali del Quartiere 5, perché la “ludopatia” non viene generalmente sentita come dipendenza e malattia, anche perché il gioco è accettato a livello sociale e ufficialmente pubblicizzato. Eppure il gioco d’azzardo patologico interessa tutte le età, tutte le classi sociali e tutti i generi, e non è più confinato in luoghi riservati, più o meno legali: oggi è un “fenomeno di massa”, che si pratica ovunque, anche da casa con il computer, l’iPad o qualsiasi tablet. Le ultime statistiche rilevano che l’1-2% della popolazione adulta e il 3-5% degli adolescenti è dedita al gioco.
Il punto informativo del Quartiere 5 ha cessato la sua attività in dicembre ma da marzo dovrebbe riattivarsi, con due aperture mensili.
Intanto il Comune di Firenze ha anche avviato una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutte le fasce di età: è affisso in questi giorni un manifesto che rappresenta un pollo, ormai spennato, che invita a non sperare nel Grattaevinci, con il motto di “se ci conti troppo rischi le penne”.
La guerra contro il gioco non è che all’inizio anche se forse la speranza di denaro è più potente della paura di fare la fine del pollo.