Saldi ai tempi della crisi: niente file e poco entusiasmo

Primo giorno di saldi, nessuna fila, nessun entusiasmo. Nonostante le liberalizzazioni dell’orario, le polemiche, la necessità di risparmiare che quest’anno morde forte le famiglie, i saldi, almeno nel primo giorno e a Firenze (dove sono cominciati ieri 5 gennaio), partono col freno tirato. “Si spera nell’effetto week-end – confida un desolato commesso di un negozio si articoli sportivi a ridosso del centro – anche se il negozio è spesso pieno, la maggior parte delle persone chiede, si informa, guarda e poi … se ne va”. Prima di tirare le somme, tuttavia, è bene aspettare qualche giorno, come suggerisce, con tenace ottimismo, la proprietaria di un piccolo e carissimo negozio di abbigliamento del centro storico. “Penso che il boom arriverà fra sabato e domenica – commenta – quando le persone possono fare shopping con tranquillità, complice anche le liberalizzazioni di orario di apertura”. Un tema tuttavia che non pare fare molta presa fra i negozianti. “La crisi è crisi – ragiona con logica ineccepibile il proprietario di un negozio di articoli da regalo – se i soldi non ci sono, non è che a tenere aperto più a lungo saltano fuori”.
E che il clima non sia per niente positivo, lo confermano i dati previsionali diramati dalle associazioni dei consumatori e di categolria: pur con qualche concessione all’ottimismo o al pessimismo nella lettura, tutte le previsioni dei “tecnici” concordano per prevedere un facilmente prevedibile rallentamento. Che per Codacons potrebbe trasformarsi in un vero e proprio flop. I dati esibiti in una nota dei giorni scorsi erano sconfortanti: secondo la Codacons, solo il 40% delle famiglie italiane avrà i soldi per comprarsi qualcosa, e la spesa procapite dovrebbe attestarsi sui 110 euro. Che, tradotto in vendite, significherebbe qualcosa come un -30% rispetto ai saldi invernali dell’anno scorso.
Previsioni che, secondo i dati fatti pervenire da Telefono Blu consumatori questa mattina 6 gennaio, comprensivi delle 12 provincie in cui sono partiti i saldi ieri, fra cui quella di Firenze, sembrerebbero troppo pessimiste: Telefono Blu rileva  un -15% nel primo giorno che tuttavia, ricorda la nota  "è sempre il più affollato soprattutto per le firme" nei negozi. Negli ipermercati invece la riduzione è del 12%, minore negli outlet (solo il 5%), i veri “bastioni” di tenuta in questi magri saldi di crisi. "Ma anche oggi, giorno di festa – prosegue la nota – si annunciano cali ancora più importanti, che si  avvicinano alla media che abbiamo previsto di un 20%. Ricordiamo che la riduzione delle spese delle vacanze di Natale, Capodanno e Befana hanno avuto una contrazione complessiva del 25%. Ogni italiano metterà  a disposizione per i saldi una cifra intorno ai 170 euro, circa 450 euro a famiglia”. Il Nord si permetterà una spesa più alta, oltre 200 euro pro capite, mentre il Sud, secondo Telefono Blu,  si attesterà intorno ai 160 euro.

Una situazione sostanzialmente confermata da Codacons, che in una nota conferma tuttavia le sue previsioni: nella prima giornata di sconti il Codacons ha registrato un calo medio delle vendite del 20% nelle principali città italiane. "Dalle ore 10 alle ore 12:30 – spiega l'associazione – il primo giorno di saldi ha fatto segnare non solo un calo degli acquisti, ma anche una sensibile diminuzione del numero di cittadini nelle vie dello shopping rispetto alla prima giornata di sconti del 2011. Mediamente l'afflusso di consumatori è stato inferiore del 35%. Bene solo gli outlet e alcuni grandi centri commerciali".

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