Il consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato un documento che chiede di modificare radicalmente la legge urbanistica regionale: l’assemblea ha dato il via libera ad un ordine del giorno, proposto dal consigliere di Mdp Lanfranco De Franco, che propone 8 correzioni al testo in discussione in Regione, tra cui la cancellazione delle deroghe al limite per le nuove urbanizzazioni.
Il documento ha ricevuto dieci voti favorevoli (Mdp, M5s, S.I. e un consigliere del Pd), 6 contrari (Pd e Lega) e 8 astenuti. “Serve un deciso cambio di rotta sulla proposta di legge urbanistica in discussione in Regione – ha detto il consigliere De Franco illustrando la proposta in aula – che dietro a intenti nobili di riduzione del consumo di suolo e semplificazione normativa porterà invece alla totale perdita di controllo del pubblico sulla pianificazione del territorio a favore delle proposte dei privati, mettendo in difficoltà soprattutto i piccoli Comuni che verranno sottoposti a forti pressioni dei costruttori e sofferenze degli uffici tecnici competenti”.
Interessante la dinamica del Voto: il gruppo Pd si è polverizzato. Un consigliere a favore, cinque contrari, sei astenuti e sei assenti al momento del voto. Una specie di ‘liberi tutti’ che indica come l’urbanistica e il cemento, a Reggio, siano elementi molto discussi. “Tra i punti più critici che vogliamo modificare – sottolinea Lanfranco De Franco – ci sono le deroghe al limite alle nuove urbanizzazioni (soglia posta al 3%) che riguardano circa 270 kmq di previsioni non ancora attuate ma attuabili entro tre anni e gli insediamenti definiti strategici in ambito commerciale, produttivo e infrastrutturale, nonché la perdita di valore della pianificazione pubblica in favore dell’iniziativa privata. Noi invece vorremmo un limite al 3% senza deroghe temporali o di tipologie, ed enti pubblici protagonisti con potere pianificatorio per urbanizzazioni a saldo zero, ecosostenibili, nel rispetto dell’interesse comune e non dei vantaggi contingenti dei costruttori”.
“La materia urbanistica – spiega ancora De Franco – è per definizione stabile nel tempo e già oggi il mercato appare in ripresa. Pensiamo a via Luxemburg, dove si diceva che non ci sarebbe stata l’attuazione della parte di edificazione residenziale che invece oggi si vuole realizzare. Dobbiamo dotarci di strumenti che assicurino protagonismo agli enti regolatori per evitare che accordi promossi da privati vadano a depauperare un territorio già troppo urbanizzato come il nostro. Il nostro auspicio è che in aula ci sia margine per cambiare radicalmente e migliorare questo progetto di legge”.