Renzo Sbolci – Metope ed Atman, metafore della vita
Sabato 5 marzo Renzo Sbolci esporrà le sue opere a Firenze, nella piazzetta delle Murate, presso la Galleria d’Arte Merlino, in Via delle Vecchie Carceri, 1.
Queste opere, della serie Tabula Picta e Metope, su legno colorato con matite e pastelli cerosi, sono l’ultimo sviluppo della sua ricerca.
Scrive di se stesso:
Era d’ottobre, nel ’47, a Montenero, di fronte al mare bello. Profumava l’aria di salmastro, volavano le foglie nel libeccio. Questa fu, del mio venire al mondo, l’accoglienza. Poi la Vita, tutti ben lo sappiamo, è danza a tratti vorticosa a tratti lenta. E’ magnifico canto e luci ed ombre e tanti bei colori che già fin da bimbetto m’hanno sempre appassionato. Affascinato dalla magia loro stavo ore a guardare il padre dipingere per diletto. Mi ritrovai così, da adolescente, a percorrere quella strada che sempre si presentò tortuosa. Presto abbandonai il figurativo per l’informale ed il materico. Segno e colore divennero le parole del mio linguaggio. Forme in espansione, segni migranti da una tela all’altra. Poi nel duemila il grande cambiamento; lasciai la tela per il legno, materia viva, per questo imperfetta, come la Vita tutta. E col legno la possibilità di dialogare e giocare tra pieni e vuoti, tra silenzi e voci. In questi ultimi anni poi nuova frattura col passato; non più vernici e pennelli per colorare ma pastelli cerosi e matite; la mano così può interagire con il legno, segnarne la superficie col suo passaggio con graffi e con carezze.