Sabato 29 marzo

Cinema Astra 2 – Firenze alle ore 22.30 
Presentato in anteprima a Roma la scorsa settimana alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il film muove da alcuni quesiti: chi era Enrico Berlinguer? Che traccia ha lasciato nella memoria collettiva a trent’anni dalla sua scomparsa, l’11 giugno del 1984, dopo il malore che lo aveva colpito durante l’ultimo, appassionato comizio? Chi era quell’uomo, salutato a Piazza San Giovanni da oltre un milione di persone? QUANDO C’ERA BERLINGUER non è una biografia completa, ma il racconto del modo in cui l’opera di Berlinguer è stata vissuta da un ragazzo di allora, che non veniva da una famiglia comunista, ma che guardava con grande interesse e suggestione al lavoro coraggioso di un uomo che guidava un Partito Comunista verso approdi inimmaginabili in termini di novità politiche e culturali e di consenso popolare.

È il racconto della solitudine di Berlinguer e dei suoi successi, in una chiave narrativa che ha cercato di saldare i ricordi personali dell’autore con i ricordi dei protagonisti del tempo (tra cui Giorgio Napolitano, Bianca Berlinguer, Mons. Bettazzi, Arnaldo Forlani, Alberto Franceschini, Richard Gardner, Michael Gorbaciov, Pietro Ingrao, Emanuele Macaluso, Eugenio Scalfari, Sergio Segre, Claudio Signorile, Aldo Tortorella). Walter Veltroni ha ritrovato i luoghi della formazione di Berlinguer, le sue letture giovanili, le sue passioni. A cominciare dal mare della Sardegna, sua oasi di serenità. Ha usato il repertorio cercando le immagini meno conosciute e attingendo a quanto è stato prodotto, nell’immaginario, dalla sua figura, per costruire un racconto corretto storicamente, ma giocato sul filo lieve e persino dolce della memoria di quel tempo.

Non solo del suo lavoro, ma dei passaggi storici che hanno accompagnato la sua politica. Raccontare una delle figure politiche italiane più amate – l’unico leader comunista dell’Occidente che riuscì a far votare il suo partito da un cittadino su tre – è raccontare un decennio di storia italiana. E le mutazioni radicali che hanno accompagnato un tempo che si apre con la vittoria al referendum sul divorzio e si chiude, passando per la morte di Moro, con il comizio di Padova e con i funerali di San Giovanni, spartiacque di un’epoca. È un modo per riannodare i fili della memoria, con la nostalgia di una politica fatta di passione sincera e di partecipazione popolare, per riflettere sull’eredità dell’esperienza di Berlinguer e su quegli anni cruciali di storia italiana. La serata-evento di sabato 29 marzo, promossa e organizzata da Bim Distribuzione e Odeon Firenze Cinehall, è in collaborazione con Quelli della Compagnia e Associazione Culturale Sardi in Toscana.
QUANDO C’ERA BERLINGUER (Italia, 90′)
Un film di Walter Veltroni, con le voci di Toni Servillo e Sergio Rubini
Cinema Astra 2 | Piazza Beccaria | Firenze

Teatro Dante di Campi Bisenzio
Milena Vukotic in ‘C come Chanel’ 
Su testo di Valeria Moretti, per la regia di Roberto Piana, con lei sulla scena ci sarà David Sebasti

Sarà un appuntamento speciale quello che andrà in scena sabato 29 marzo al Teatro Dante di Campi Bisenzio. Sul palco ci sarà Milena Vukotic, raffinata attrice di teatro e cinema, che vestirà i panni della grande stilista Coco Chanel in ‘C come Chanel’. Lo spettacolo, su testo di Valeria Moretti, per la regia di Roberto Piana, e interpretato dall’attore David Sebasti, sarà il ritratto ‘da dentro’ di un’icona inquieta e immortale, colei che ha influenzato il concetto di femminilità dagli anni Venti del secolo scorso al secondo Dopoguerra e oltre, arrivando ai nostri giorni (ore 21.00, piazza Dante n.23).
‘C come Chanel’ non è una biografia, ma la sistemazione al loro posto di tanti frammenti di un delicato mosaico che andranno a comporre l’identità di un personaggio complesso, una donna che ha intrecciato la propria vita con la storia e con la cronaca. Una donna che ha lasciato il segno, in un periodo di grande vivacità artistica e sociale. Il testo della Moretti è costruito come un puzzle il più possibile fedele alla cifra di Mademoiselle, una sorta di mosaico, talvolta drammatico talvolta ironico, teso a mettere in luce la straordinaria prova d’attore dei due grandi interpreti. Lo spettacolo sarà anche un omaggio alla modernità di Chanel, grazie alla ricostruzione dei molteplici rapporti intessuti con i protagonisti culturali di un'epoca esaltante ed effervescente, da Picasso a Jean Cocteau, da Stravinskji fino a Misia Sert.


Saloncino delle Statue – Palazzo Pitti 

Si intitola “Colori e musica” la rassegna di tre concerti – sorta di ouverture delle celebrazioni per il centenario della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti che inizieranno a fine ottobre – organizzata dall’associazione degli Amici di Palazzo Pitti con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Gli appuntamenti musicali, a ingresso libero per i visitatori del museo, si terranno nel Saloncino delle statue con inizio sempre alle 11.30.
Il primo concerto, previsto per sabato 29 marzo, vedrà protagonisti Pietro L. Horvath al violino e alla viola, Antonio Fornaroli al clarinetto e Eleonora Frosecchi al pianoforte, con musiche di Ysaye, Stravinsky, Enescu, Khachaturian e Berio.
Il secondo concerto è fissato per sabato 5 aprile e prevede l’esecuzione di brani di Haydn e Karlowicz da parte del mezzosoprano Magdalena Urbanowicz e del pianista James Gray.
Infine sabato 12 aprile il soprano Giusi Del Nord, Riviera Lazeri al violoncello e di nuovo James Gray al pianoforte eseguiranno musiche di Hindemith, Strauss, Marx e Debussy.

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