San Piero a Sieve – Una tre giorni dedicata al teatro, che valorizzerà una delle aree più belle di San Piero a Sieve. Il tutto per dimostrare la propria voglia di non fermarsi, di andare avanti, ma tutto nel rispetto delle norme e senza prendere rischi per spettatori e partecipanti. Così, se proprio per non creare occasioni di contagio, è saltato l’evento musicale di due giorni, previsto proprio in queste date al Parco Antonio Berti, alla luce del DPCM emanato in agosto e recentemente prolungato, la Pro Loco di San Piero ha deciso di dar vita, grazie ad alcune importanti collaborazioni, “A teatro in Villa Adami”: tre interessanti spettacoli, nel giardino della Villa nella parte alta del paese, con ingressi contingentati, rispetto delle distanze di sicurezza e tutte le normative anticovid, senza nulla togliere alla qualità delle proposte. Una manifestazione che ha avuto il patrocinio del Comune di Scarperia e San Piero e della Città Metropolitana di Firenze.
Si inizierà, giovedì 17 settembre (per tutti gli spettacoli l’inizio è previsto per le 21.15), con “nonostantetuttOtello19-20”, spettacolo di fine corso del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale di BlancaTeatro. Studio da “Otello” di W. Shakespeare a cura di Virginia Martini. In scena Cosimo Bani, Teresa Direnzo, Susanna Giannini, Cinzia Macerini, Stefano Nigro, Piero Pelleschi, Elena Talenti e con Alessia Bonaiuti, Borys Catelani, Irene Cucchiarelli, Donatella Landini. Lo spettacolo nasce da un percorso formativo in collaborazione con Antonio Branchi, Giovanni Carli, Riccardo Naldini, Matteo Procuranti, Gianluigi Tosto e con le suggestioni grafiche di Cinzia Macerini.
Appuntamento diverso, nei temi, particolarmente attuali, quello del giorno seguente, venerdì 18 settembre con “ITAGLIA” con Matteo Procuranti e Silvia Cuncu per la regia di Virginia Martini presentato da Blanca Teatro per il progetto Terre di Nessuno – capitolo terzo. Un progetto nato 15 anni fa, sempre intorno al tema del migrare, per scelta o per necessità. ITAGLIA è un nuovo capitolo nato dalla vergogna e dalla crudeltà di questi nostri tempi. Parla, secondo gli ideatori “di questo paese ipocrita e senza memoria. Non c’è poesia in Itaglia. Non c’è una musica coinvolgente che possa giustificare il nostro opportunista modo di vivere.” Itaglia è una storia di schiavi. Di soldi. Di bisogni. Di paura. Di ingiustizia e sopraffazione. E di bugie. Ci sono i sogni, certamente. Ma non hanno spazio. C’è da vendere e da vendersi.
La storia si svolge su una barca, davanti ad un lembo immaginario di costa del mediterraneo, di sera, un uomo attende l’arrivo di qualcuno che potrebbe cambiargli la vita. Con lui c’è una donna la cui la vita è cambiata ma non come avrebbe voluto. Le persone che arriveranno sono pronte a pagare più di quel che possiedono anche solo per immaginarla una vita nuova. Non ci sono buoni sentimenti sul piatto. Né soluzioni facili da proporre. Questo mondo non è un reality show, un blog in cui scambiarsi opinioni ben confezionate, un gruppo face book in cui darsi il buongiorno corredato di faccine. E’ invece un luogo terribile che toglie libertà e dignità a tutti coloro che non possono pagarsele.
Conclusione, sabato 19 settembre con “Shirley Jackson e gli scheletri nell’armadio” con Valentina Cipriani, la voce di Matteo Brini e la regia di Lorenza Guerrini per un testo a cura di Lorenza Guerrini e Valentina Cipriani. La storia si svolge negli anni ’50. Una donna. Una moglie. Una madre. Una casalinga. Una scrittrice. Non sono cinque personaggi diversi ma un’unica protagonista: Shirley Jackson è una famosa scrittrice di racconti e romanzi, ispiratrice di autori del calibro di Stephen King, e una normalissima donna dell’epoca. La sua vita quotidiana è continuamente divisa tra il mondo reale, in cui la vede madre casalinga di quattro figli, e la sua immaginazione, in cui la vede autrice di storie su qualsiasi cosa: dalle liti tra elettrodomestici a misteriose giornate di lotteria paesana in cui chi vince viene ucciso. In scena ci si confronta con la vita quotidiana fatta di faccende domestiche e film mentali che servono ad addolcire la realtà trasformandola in racconti; si viene messi davanti alla difficoltà di ritagliare lo spazio per essere una scrittrice, a quanto sia faticoso crescere dei figli e al poco tempo che ci viene concesso dalla morte per fare tutto.
L’accesso, regolamentato, agli spettacoli, avrà un costo di 10 euro a serata (25 euro per l’abbonamento valido per tutta la manifestazione). Le tre serate, che saranno singolarmente annullate in caso di maltempo, prevedono una prenotazione obbligatoria per mail a prolocosanpieroasieve@gmail.com o attraverso whatsapp al 3202283861