Firenze – Ruota panoramica, torna a galla un tormentone che insegue le festività fiorentine da qualche anno, ovvero da quando, al festival dell’Unità 2017, la magica Ruota sorse nel Parco monumentale e popolare delle Cascine, venendo poi smontata imediatamente grazie alla Soprintendenza, a seguito di un esposto di Italia Nostra. Bocciata l’idea di posteggiarla a Piazzale Michelangelo, la terrazza sopraelevata di Firenze cui Poggi pensò come a una sorta di ruota panoramica naturale, cui qualsiasi ruota posticcia non avrebbe aggiunto niente, ecco che torna, per Natale prossimo venturo e covid permettendo, alla Fortezza da Basso, con il suo bravo bando che ne definisce fra le altre cose, l’altezza: fra i 30 e i 55 metri, l’altezza più o meno e a occhio, della terrazza esistente e funzionante dello Student Hotel, cui tutti possono accedere con il prezzo della consumazione e da cui si vede tutta quella parte di Firenze che potrebbe essere coperta dalla Ruota… a meno che, in prossimo futuro, non si sbatta il naso sulla Ruota stessa.
Sulla questione, Stamp ha raggiunto il professor Mario Bencivenni, storico, autore di svariate pubblicazioni sulla Firenze dei Medici e dei Lorena, ma anche su Firenze Capitale e le trasformazioni del Poggi con il giardiniere Angiolo Pucci, autore anche, per Stamp, delle “Passeggiate” alla ricerca della città ottocentesca.
Ma a Firenze serve una Ruota panoramica?
“Chiediamoci, a fronte del continuo riproporre la Ruota a ogni festività cercando disperatamente un posto dove piazzarla, il vero problema di Firenze è la Ruota Panoramica? O non sono gli sfratti, l’accoglienza, le situazioni di degrado del verde, l’emergenza sanitaria covid, gli ospedali, la mancanza di soldi per la sanità … Eppure il vero problema sembra sia quello di dove mettere la Ruota panoramica. A Firenze la questione rasenta l’assurdo. Firenze è già dotata, per sua conformazione naturale e per le opere che già esistono di straordinarie ruote panoramiche naturali che il sindaco dovrebbe valorizzare e invitare i cittadini ad usare. Alcuni esempi? Per vedere la città dall’alto nella zona in cui ultimamente si pensa di piazzare la ruota, si può andare al Museo degli Innocenti, che è stato restaurato recentemente e dove c’è una caffetteria, nell’altana dell’Ospedale, dove si lavavano e asciugavano i panni e i lenzuoli dei bambini ospitati in un ospedale di pubblica assistenza, da dove si gode, in un ambiente straordinario, di un panorama della città più bello di quanto si possa mai vedere da una Ruota panoramica. Mettendo insieme due esigenze: lo spettacolo mozzafiato sulla città e quella di far conoscere questa perla semisconosciuta. Segnalo che ci si può andare anche senza prendere il biglietto del Museo. Inoltre, proprio accanto al giardino storico monumentale della Fortezza, dove si vuole installare la ruota, esiste un altro luogo, il punto di ristoro dello Student Hotel, dove, per andare a prender eun caffè, non si spende di più di prendere una ruota panoramica, anch’essa a pagamento, da dove si gode di un altro panorama stupendo. Senza contare che in pochi minuti col 7 si può salire a Fiesole”.
Senza contare il balcone naturale di piazzale Michelangelo, di qua d’Arno ….
“O il giardino Bardini, o Bellosguardo, a cui si potrebbbe accedere immaginando una navetta da piazza Tasso, o Monteoliveto, che un’associazione, mentre si sta paventando la sua vendita a privati, sta tenendo aperto e da cui si gode di una veduta su Firenze insolita e bellissima. Si potrebbe continuare, ma si torna al punto. Di fronte a tutto ciò, non capisco il motivo per cui si debba mettere un oggetto inaccettabile nel contesto in cui si vuole calare, che sia Cascine, piazzale Michelangelo, Fortezza da Basso è la stessa cosa. Vorrei ricordare che non solo la Ruota, ma anche questa assurda pista del ghiaccio viene collocata (o si pensa di collocarla, riguardo alla Ruota) in un giardino che ha un vincolo diretto di monumentalità, ovvero il giardino della Fortezza da Basso, che rientra pienamente nel vincolo che tutela tutta l’area. Il vincolo sul giardino tiene conto anche del fatto che si tratta di opera di Giuseppe Poggi per i lavori di Firenze Capitale, e si tratta di un vincolo monumentale diretto esattamente come le Cascine e piazzale Michelangelo”.
Il problema mi sembra di capire che a questo punto sarà il permesso della Soprintendenza, anche se qualcuno già parla di intesa. In ogni caso, il progetto privato dovrà essre valutato da Comune e Soprintendenza insieme.
“Il giardino della Fortezza, con la pista del ghiaccio, sta avendo danni incalcolabili, riassorbiti in parte dai due anni di lockdown. Invece di sanare questi danni si ripensa non solo a rimontare la pista, ma anche alla Ruota panoramica. Non so cosa farà la Sovrintendenza. Quello che so è che i capogruppo della maggioranza sostengono che queste iniziative si fanno per far vivere la città e per creare situazioni culturali per i bambini. Non so se ci si rende conto. Voglio ricordare un’ultima cosa: non solo quest’anno celebriamo i 700 anni dalla morte di Dante, ma è anche il primo centenario della nscita di Antonio Cederna, uno dei fondatori dell’ambientalismo e della tutela del patrimonio culturale del nostro Paese, padre fondatore di Italia Nostra. E’ la persona cui dobbiamo il Parco dell’Appia Antica a Roma. Ha scritto un libro significativo, dal titolo: “I vandali in casa”, in cui l’antico popolo germanico non c’entra nulla, sono i politici, gli amministrativi, i professionisti che ignorano il valore del patrimonio culturale e lo sviliscono, lo svendono e lo violentano. Il nosto sindaco vanta nel suo curriculum una cattedra a contratto di Gestione dei Beni culturali a Giurisprudenza, gli venga in mente di fare un bando di avviso pubblico per un luogo monumentale per una Ruota panoramica”.
Ma dovremmo rinunciare alla Ruota?
“La ruota panoramica è un fantasma che si ripropone a ogni festività. Come mai è così impellente? L’unica volta che fu montata, fu fatta smontare immediatamente, e fu al festival provinciale delle Cascine. Poi non fu più montata. Come mai ritorna sempre fuori? Mi rifiuto di pensare che un contributo alla vita culturale dei cittadini si debba avvalere di una Ruota alta 50 metri dentro la città storica, quando di ruote naturali, come visto, ce ne sono tantissime. Le ruote panoramiche nascono per le città di pianura, dove non è possibile in altro modo vedere la città a volo d’uccello. Se proprio si vuole metterla, perché non metterla ad esempio a Castello?”.