A 26 giorni dalla condanna a 7 anni di Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile, è arrivata anche la sentenza per coloro che secondo la procura erano gli organizzatori delle feste di Arcore: Emilio Fede e Lele Mora sono stati condannati a 7 anni di reclusione, Nicole Minetti a 5 per favoreggiamento della prostituzione. Il tribunale di Milano ha inoltre disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Fede e Mora, e l’interdizione per 5 anni per la Minetti. Il procuratore aggiunto Piero Forno e il sostituto Antonio Sangermano avevano chiesto sette anni di carcere e l’interdizione dai pubblici uffici per tutti e tre gli imputati.
Lele Mora è stato condannato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione, anche minorile, e gli sono state riconosciute le attenuanti generiche. Emilio Fede è stato condannato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni mentre è stato assolto dall’induzione e dal favoreggiamento della prostituzione di Ruby. Gli è stato invece contestato il reato di favoreggiamento della prostituzione minorile. Nicole Minetti è stata condannata per favoreggiamento alla prostituzione delle maggiorenni, assolta, per non aver commesso il fatto, per l’induzione alla prostituzione delle maggiorenni e assolta, per non aver commesso il fatto, per quanto riguarda il favoreggiamento e induzione alla prostituzione di Ruby.
Nicole Minetti, è “soddisfatta” per l’assoluzione da tre capi di imputazione e allo stesso tempo è “stupefatta per la pena eccessiva”. Lo hanno riferito i suoi legali che l’hanno sentita al telefono.
“Comunque decida la corte ho dato mandato al mio legale di procedere per calunnia aggravata nei confronti di Chiara Danese, Ambra Battilana e Imane Fadil”. E’ quanto ha comunicato con una nota Emilio Fede poco prima della lettura della sentenza.
“Chiederò inoltre – ha aggiunto Fede – che sia chiamato il teste Daniele Salemi a dire quello che avrebbe dovuto dire ma si è avvalso della facoltà di non rispondere, sulla vicenda di Chiara e Ambra..”. “Chiederò anche – ha concluso l’ex direttore del Tg4 – che si proceda in tempi rapidi con una rogatoria per capire che cosa è accaduto nell’agenzia della Bsi di Lugano dove venivano gestite le operazioni finanziarie di Lele Mora e dei suoi diretti collaboratori”.
“Ho rispetto per la giustizia. Non sono stato presente in aula, per evitare quel triste spettacolo rappresentato dalla morbosa curiosità”, ha dichiarato Fede.