Firenze – Volete trascorrere una Pasqua fuori da zone rosse o arancioni, gustandovi un aperitivo al bar e magari stare comodamente seduti a tavola a pranzo e cena al ristorante? Semplice. Basta prendere un aereo per le Canarie o le Baleari, per le Azzorre o per Stoccolma e l’incubo del lockdown svanirà in poche ore. Già, perché mentre da una parte il governo continua a vietare da mesi gli spostamenti fra regioni e fra comuni, se non per lavoro o necessità da autocertificare, dall’altra consente invece di spostarsi in Europa senza dover fornire giustificazioni di sorta. Possibile? Possibile eccome. Non possiamo recarci nel comune limitrofo ma fuori dai confini nazionali sì. Le norme vigenti lo consentono. Vero è che la Farnesina “raccomanda a tutti i connazionali di evitare viaggi all’estero se non per ragioni strettamente necessarie”. Ma altrettanto vero è che il dpcm del 2 marzo scorso disciplina gli spostamenti da e per l’estero dividendo i paesi in vari elenchi.
Basta andare sul sito del ministero degli Esteri, alla pagina viaggiaresicuri.it, per sapere esattamente in che lista si trova il paese scelto e dove è possibile recarsi anche per turismo.
In base alla normativa italiana, si legge sul sito del ministero degli Esteri, gli spostamenti da e per i Paesi dell’elenco C sono consentiti senza necessità di motivazione (fatte salve le limitazioni previste in Italia su base regionale). È sempre possibile che questi Paesi prevedano restrizioni all’ingresso. Per questo la Farnesina raccomanda di consultare la scheda del Paese di interesse su ViaggiareSicuri, per verificare eventuali restrizioni all’ingresso da parte delle autorità locali.
Insomma da Firenze a Bologna (ma anche da Firenze a Scandicci) è vietato spostarsi mentre la vacanza in Europa possiamo farcela rispettando tutte le norme. Vivete a Messina e avete i genitori a Reggio Calabria? Scordatevi le feste insieme. A meno che… A meno che non decidiate di programmarvi un ritrovo di famiglia all’estero. Costoso ma perfettamente legale.
Ma quali sono i Paesi che è possibile raggiungere per turismo senza dover fornire giustificazioni? Innanzitutto San Marino e Vaticano. E poi appunto quelli nell’elenco C dell’allegato 20 del dpcm. Ovvero Austria (con limitazioni specifiche), Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.
Certo non in tutti questi Paesi è agevole o conveniente andare. La Norvegia e la Finlandia, ad esempio, non accolgono turisti. L’Austria richiede una quarantena all’ingresso e lo stesso l’Italia al ritorno. C’è in pratica da vedere caso per caso. Per il momento fra i più “accoglienti” troviamo Spagna, Portogallo, Svezia. Qui basta un tampone prima di partire e un altro prima di rientrare e la vacanza è servita.
Proprio alcuni giorni fa Astoi Confindustria Viaggi (che raggruppa la maggioranza dei tour operator) ha interpellato il ministero degli Interni per chiarire se fosse possibile spostarsi anche fra zone rosse per raggiungere stazioni, porti e aeroporti per recarsi all’estero. E la risposta, visto che le norme consentono i viaggi, non poteva che essere affermativa. Insomma, se uno ha un biglietto aereo o ferroviario o per una crociera può tranquillamente raggiungere, ovviamente con autocertificazione, il punto di partenza in qualunque fascia di colore si trovi. Tradotto: niente spostamenti per turismo in Italia ma per raggiungere l’estero sì.
Così chi può ha pensato bene di volare al sole delle Canarie, delle Baleari o delle Azzorre. O perché no, anche al freddo svedese.
Paradossi non solo italiani. Francesi e tedeschi, raccontano le cronache di queste ore, stanno lasciando a migliaia le proprie case per raggiungere le coste iberiche, isole comprese. Decine di aerei provenienti dalla Germania raggiungono in questi giorni Palma de Maiorca. Provocando di fatto proteste in patria come nella stessa Spagna.
In Italia Federalberghi, tramite il suo presidente Bernabò Bocca, tuona: “Assurdo, da noi è vietato spostarsi da regione a regione con grave danno per gli albergatori mentre viene consentito andare all’estero a riempire le strutture ricettive straniere”.
Stessa lamentela degli omologhi tedeschi i cui alberghi sono da mesi chiusi al turismo. E che dire poi degli spagnoli? Lì la lamentela non è degli albergatori, che si fregano invece le mani, ma della gente comune a cui per le festività pasquali (ma solo per le festività) è vietato spostarsi fra regioni. Osserva un madrileno: “Italiani, francesi, tedeschi possono affollare Ibiza o Palma de Maiorca, viaggiare in Andalusia e a noi invece è proibito”.
Paradossi appunto. Ma tant’è. Da un anno a questa parte l’emergenza Covid ci ha fatto vedere tutto e il contrario di tutto. E dal 7 aprile il film non cambierà.