Firenze – “Non sono un presidente di Regione che consente ulteriormente il degrado del servizio sanitario. In Toscana abbiamo il servizio sanitario fra i migliori al mondo. Costa poco già ora, e se non venissero fatti i tagli sarebbe senz’altro meglio. Giovedì avremo un incontro dei presidenti delle Regioni, sentiremo gli altri cosa avranno da dirci, venerdì invece avremo un incontro col Governo”.
Il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi è chiaro: rispondendo ai giornalisti sul tema della sanità, in merito alle possibili misure per fare fronti agli eventuali tagli del Governo collegati alla legge di stabilità, non si è certo nascosto dietro a un dito. Del resto, le sue anticipazioni di qualche giorno fa, “chi ha di più deve dare di più” e poi il lancio dei “superticket” e della riduzione drastica delle Asl (da 16 a 3) prefigurano una vera e propria rivoluzione della sanità toscana. “I tagli ci sono – ha aggiunto oggi – e bisogna fare in modo che si mantenga la qualità e che ci sia giustizia sociale. Poi i parametri si possono individuare. Io sono stato l’unico ad avere il coraggio di parlar chiaro. E’ giusto che il dibattito si apra”. Rossi ha avuto anche il conforto dei dati del programma nazionale esiti pubblicati oggi, in base ai quali “la sanità toscana, sugli esiti ospedalieri, ovvero sulla cosa più importante, si conferma la migliore d’Italia. E io vorrei che si tenesse ancora a questo livello, che si garantisse a tutti l’accesso anche se questo può essere graduato in rapporto al reddito”. E dunque, conclusione finale: in relazione proprio ai ‘superticket’ sanitari per i redditi più alti, “una parte deve avere accesso gratuito e un’altra parte deve anche pagare qualcosa”.