Venerdì 13 gennaio il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha partecipato ad un incontro con le autorità dei Comuni della Lunigiana e della Provincia di Massa Carrara per fare il punto sulla situazione economica del territorio colpito dall’esondazione del Magra del 25 ottobre scorso. «Grazie al sacrificio di tutti i toscani, ai quali abbiamo chiesto di pagare l’accisa sulla benzina, e ai fondi regionali e statali – ha dichiarato il Governatore – abbiamo a disposizione circa 100 milioni. In primo luogo la Regione ha anticipato dal proprio bilancio i 55 milioni che stimiamo di poter incassare nel corso del 2012 con l’accisa. Poi abbiamo firmato convenzioni con le banche per l’agevolazione dei prestiti, con garanzia fino all’80% e lo slittamento di 12-18 mesi del rimborso del capitale, accollandoci gli interessi. Se ci fossero ritardi nell’erogazione, come qualcuno segnala, interverremo. A partire da martedì l’ufficio di Fidi Toscana riaprirà ad Aulla, rivolgetevi ai nostri funzionari. Partiamo da quello che abbiamo a disposizione, che non è banale: a me urge spenderlo presto e bene. Se ci riusciamo sarà non solo una iniezione di liquidità ma anche di fiducia per la ripresa di tutta la zona». Assieme a Maria Sargentini, responsabile della protezione civile regionale, a Simonetta Baldi, responsabile del settore regionale per le politiche si sostegno alle imprese, ed a Giovanni Ricciardi, direttore di Fidi Toscana, Rossi ha spiegato che oggi, lunedì 16 gennaio, firmerà un’ordinanza che regola i contributi ai privati per le auto danneggiate e per le imprese che nell’esondazione del Magra hanno perso impianti o attrezzature. Per questi rimborsi la Regione, ha spiegato il Governatore, ha già messo da parte circa 4 milioni di euro. «Se riuscissimo a cominciare a liquidare a luglio – ha proseguito– sarebbe un bel risultato. Ferma restando la possibilità di chiedere subito una anticipazione fino al 50% con fideiussione». «Devo però anche aggiungere – ha concluso Rossi – qualcosa di cui mi sono immediatamente accorto sorvolando la Lunigiana i primi giorni dell’emergenza. Prima degli anni 70 si sapeva dove costruire, dopo abbiamo perso la strada giusta, si è costruito dove era bene non farlo. Di fronte a questo fatto evidente e alla necessità di aver dovuto chiedere ai toscani un sacrificio con l’accisa abbiamo detto “d’ora in poi mai più” e abbiamo approvato un atto importante e unico nel panorama nazionale: in Toscana non si costruisce più nelle aree ad alto rischio idraulico. Quindi gestione il più possibile rapida e rigorosa dell’emergenza e prevenzione e gestione del rischio idraulico: per questi due aspetti, a partire dalla Lunigiana, vogliamo essere di esempio».
16 Gennaio 2012
Rossi è tornato ad Aulla per fare il punto sulla situazione della Lunigiana
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