Rossi ai familiari di Duccio: Regione parte civile nel processo

Firenze – Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha incontrato Marco Garrisi, padre della fidanzata di Duccio Dini, che si è reso disponibile a rappresentare i familiari del giovane deceduto lunedì scorso a seguito delle gravissime lesioni causate dall’inseguimento a folle velocità tra auto alla periferia di Firenze.

La richiesta di  Garrisi, alla quale si associa il presidente Rossi, è che per i responsabili di questo brutale omicidio la giustizia sia certa, come per qualsiasi altro cittadino, e che i campi come il Poderaccio siano presto chiusi.

Garrisi ha sottolineato nel corso del colloquio che in questo auspicio non vi è alcuna intenzione razzistica, ma solo la legittima richiesta che la giustizia faccia rapidamente il suo corso e che le pene siano effettivamente scontate. Non sono più ammissibili intollerabili licenze rispetto, per esempio, alle più essenziali norme di sicurezza stradale. Sono regole alla base della convivenza, per la quale occorre parità di diritti e di doveri.

Al termine dell’incontro il presidente Rossi ha annunciato che presto, in accordo con i sindaci, verrà presentato un piano per la chiusura e il superamento dei campi come il Poderaccio, oltre che degli altri insediamenti abusivi, e che la Regione Toscana si costituirà parte civile nel processo a sostegno della posizione dei familiari, per far valere la tutela della sicurezza di vita dei cittadini e della comunità in cui vivono.

Ai giornalisti Rossi ha detto: “Bisogna stare attenti al razzismo e alla discriminazione. L’odio razziale trasformerebbe la Toscana nel Far West. Chiedo con fermezza il rispetto della legge. I criminali vanno arrestati e puniti. E lo scandalo dei campi Rom deve essere eliminato con il loro superamento. Noi non spendiamo ogni anno 24 milioni per mantenere quei campi come fa Roma. Siamo la Regione che più ha lavorato, utilizzando i fondi europei, per lo smantellamento dei capi nomadi”.

Rossi si è detto convinto che fenomeni violenti possano essere evitati anche con l’istituzione del vigile di quartiere e con poliziotti sui treni e nei parcheggi degli ospedali, dando il segno concreto della presenza e di controllo dello Stato sul territorio. Ha poi ricordato di aver fatto la proposta di assumere 20.000 poliziotti, visto che l’organico nazionale è al di sotto del 15%. A Firenze, ad esempio, mancano circa 100 poliziotti rispetto all’organico.

 

 

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