“Rose rosso sangue”, l’arte contro la violenza sulle donne

Buti – Si è aperta con Rose rosso sangue una mostra contro il femminicidio (che unisce anche alcune composizioni poetiche) l’attività del Centro culturale “Artemisia l’officina d’arte” che ha sede a Buti nei locali recentemente ristrutturati di un’antica Tinaia di un palazzo del centro storico.

“È un filo rosso intriso di sangue – dice Fabrizio Mandorlini ideatore della mostra- una lunga scia che scorre attraverso i secoli e la storia per arrivare ai giorni nostri, intrisa dal sangue delle rose rosse spezzate di oggi”. Una quarantina di artisti espongono le loro opere. La mostra è aperta fino a domenica (sabato orario 18-22, domenica 15 -19).

Prendiamo spunto da questo evento per parlare di “Artemisia” con la sua animatrice e Presidente Francesca Leporini.

Come è nata Artemisia – l’officina d’arte?

“Artemisia. L’Officina d’arte” rappresenta la realizzazione di un sogno che avevo fin da giovane, quando homosso i primi passi nell’ambiente artistico iscrivendomi all’Accademia Cappiello a Firenze dove ho conseguito il Diploma di Grafica pubblicitaria. Poi la vita mi ha portato ad allontanarmi dalla pittura. Solo un anno fa, iscrivendomi al corso di pittura di Lorenzo Terreni, ho riscoperto il piacere del dipingere. In quello studio di pittura soprattutto, ho conosciuto alcune pittrici, ovvero Sabina Buti, Adriana Richiusa, Daniela Del Sarto, Elisabetta Donati, Renata Novelli, Silvana Fedi e Gerardina Zaccagnino, con le quali condividevo la stessa passione sì, ma con le quali ho realizzato anche l’importanza della condivisione di questo piacere. È così che in un caldo pomeriggio di giugno, io insieme alle altre sette pittrici, Patrizia Buti, mia sorella Federica e il noto fotografo Massimo Nardi, amico da tanti anni, ci siamo seduti intorno a un caffè a parlare di come organizzare un corso di pittura nel nostro paese. L’entusiasmo ha poi preso il sopravvento: dopo qualche giorno stavamo già contattando Marco Manzi per la pittura, Simona Generali per un workshop di teatro, Fabio Becconcini per un corso di fotografia, Massimo Nardi per la Street-art e così via. Lo spazio che avevamo a disposizione si è trasformato in poco tempo in una fucina di idee e d’iniziative che non potevamo non organizzare! Ecco così che oggi ci troviamo con una cospicua programmazione, che spazia dalla pittura, al disegno, dalla fotografia di base alla foto street-art, dallo yoga al teatro, e non smette di arricchirsi giorno dopo giorno”.

Quali le attuali e le prossime iniziative?

“La settimana all’interno della nostra sede è scandita da cinque corsi ormai ufficiali: un corso di pittura, uno di disegno e acquarello naturalistico, uno di pittura per ragazzi, uno di fotografia di base che si prolungherà con un corso di fotografia street-art, un corso di yoga e un workshop di teatro. Attualmente, ha luogo la mostra collettiva “Rose Rosso Sangue”, ideata da Fabrizio Mandorlini, presidente dell’Associazione Fiera del Libro Toscano, con una trentina di opere, tra cui quadri e poesie, intorno al tema del femminicidio. Nel mese di ottobre, esporranno tre dei quattro pittori che negli anni ’90 crearono un sodalizio conosciuto sotto il nome di “Gruppo di Buti”, ossia Franco Marconcini, Lori Scarpellini e Gianfranco Tognarelli. Inoltre, in concomitanza con il Festival Lucca Comics, abbiamo messo in programma un weekend dedicato a cartoons e manga, con un workshop condotto da un giovane fumettista. Nel mese di novembre, si esporranno le opere di Alma Francesca, una pittrice toscana, per poi arrivare a una ricca serie di eventi legati al Natale. In primis, la Mostra itinerante del Calendario dell’Avvento, svoltosi già a San Miniato Alto nel dicembre 2016. Per l’anno 2018 sono in elaborazione alcuni eventi di cui per ora è troppo presto parlare. Ma L’assicurò che per l’anno nuovo vi riserviamo delle belle sorprese…artistiche ovviamente!”.

Il titolo “officina d’arte” è interessante e indicativo . Quindi non solo un centro di esposizioni (che è comunque un elemento importante) ma soprattutto di stimolo a nuove produzioni artistiche…..

“Il nostro Centro è un vero e proprio laboratorio, dove durante la settimana si produce, si crea, s’impara, si riflette, s’insegna, ci si scambia e ci si arricchisce mutevolmente. Nel fine settimana invece, si accolgono i visitatori per far scoprire loro delle opere. La parola “Officina d’arte” è da intendere quindi come fabbrica, cantiere ma anche come scuola, in cui nascono energie positive originate dall’arte che si concretizzano in opere. Per di più, offriamo uno spazio espositivo (due grandi stanze di 35 mq ciascuna, adibite all’inizio del secolo scorso a tinaio) per artisti già affermati, come nel caso dei pittori del “Gruppo di Buti”, ma anche perartisti emergenti o anche per chi vuole semplicemente mostrare i frutti della propria passione artistica. La parola “Officina” vuole essere anche un clin-d’oeil alla vecchia officina quale era, perché fino a qualche anno fa, mio padre Enzo Leporini vi svolgeva la sua professione di restauratore di mobili, proprio all’interno di questo spazio”.

Perché il percorso teatrale s’intitola “Scopri le tue radici”?

“Di Artemisia Gentileschi è ben nota una frase: “Finché avrò vita sarò io ad avere il controllo della mia esistenza”. Noi tutte fondatrici dell’Associazione crediamo nella necessità di prendere possesso della propria vita e questo laboratorio di teatro, un vero percorso di ricerca creativa, ha lo scopo di rimuovere emozioni e nodi che bloccano l’essere umano a uno stato di pigrizia e d’abitudine cronica. Simona Generali, ideatrice di questo percorso, descrive così il suo modo di far teatro e noi crediamo che questa ricerca s’iscriva perfettamente con l’idea di base della nostra programmazione: usare l’arte come strumento per appropriarsi della propria esistenza. Il nostro Centro, ci auguriamo, che possa diventare punto di incontro per chi ha voglia di ritagliarsi un momento da dedicare a sé stessi, attraverso una passione magari dimenticata o tralasciata.

Ci saranno anche future iniziative legate alla ri-scoperta delle radici? (penso ad esempio a incontri sulla
storia di Buti o sul suo patrimonio artistico)

“La prossima mostra, a cui teniamo particolarmente perché si potranno finalmente vedere pubblicamentedopo tanto tempo le opere di due eccellenti artisti butesi, è quella dedicata, come ho detto in precedenza,al Gruppo di Buti, che sarà inaugurata sabato 7 ottobre. Inoltre, abbiamo intenzione di aprire le porte del nostro spazio alle numerosissime associazione butesi, che si occupano d’arte, e in questo momento penso all’arte nella sua totalità, il canto, la poesia, il teatro. A Buti, notoriamente terra di poeti, un’associazione che si occupa d’arte non poteva trascurare la poesia, che svolge già un ruolo importante da “Artemisia. L’Officina d’arte”. In questo momento infatti, accanto ai quadri, si possono leggere una decina di poesie dedicate alla donna e in ricordo di alcune vittime del femminicidio. Inoltre, scoprire le nostre radici per un butese significa godere di patrimonio naturalistico importante. La natura, un altro bene prezioso per la nostra comunità, sarà vissuta in tutto il suo splendore da chi s’iscriverà al corso di disegno e acquarello naturalistico, condotto da Alessandro Sacchetti, oppure al corso di fotografia. Durante i due corsi infatti s’imparerà, attraverso delle uscite collettive, a osservare, riprodurre e quindi amare ancora di più le piante, gli animali e i paesaggi offerti dal nostro territorio. Infine, anche se non mi voglio troppo sbilanciare, Le annuncio che è in programma un bellissimo evento per la primavera prossima, che vedrà un connubio tra poesia, musica e pittura”.

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