Romanzo quirinale e Paese reale: mentre a Roma si balla, nelle province si crolla. Il caso del settore turistico

Mentre il teatrino romano vive l’interminabile stagione delle pantomime, il turismo reggiano tracolla

Il turismo è certamente uno tra i settori più colpiti dagli effetti economici della pandemia. Ancor prima che l’Italia si trovasse a dover affrontare le prime misure restrittive, il contraccolpo dell’epidemia di Covid-19, allora ancora circoscritta alla Cina, aveva inciso sulle imprese ricettive reggiane con disdette di gruppi ed eventi. Oggi, chiuso anche il 2021, è possibile fare un primo bilancio nella consapevolezza che il settore continua ad essere fortemente penalizzato dalla ridottissima mobilità sia interna che internazionale.

Da un sondaggio in corso in questi giorni presso i propri associati da parte di Federalberghi, l’Associazione Albergatori di Confcommercio-Imprese per l’Italia Reggio Emilia, le imprese ricettive reggiane hanno perso nel corso del 2020 il 62% del fatturato e il 59% delle presenze del 2019. Nel corso del 2021 il comparto ha perso poi ancora il 42% del fatturato e il 40% delle presenze dello stesso 2019. Complessivamente, nel biennio 2020-2021 sono andati persi il 52% del fatturato e il 50% delle presenze di un biennio “normale”.

Considerando che l’occupazione media delle imprese ricettive a Reggio Emilia in un anno normale è del 60%, quota che è considerata come quota limite per la sopravvivenza economica di questo tipo di impresa, i dati riportati sopra uniti a quest’ultimo parametro significano che esse hanno lavorato con un’occupazione media del 25% nel 2020 e del 36% nel 2021: cioè gli alberghi erano vuoti per oltre i tre quarti nel 2020 e per i due terzi nel 2021.

«In questo momento il green pass rafforzato è un ulteriore ostacolo per l’arrivo di ospiti nelle strutture ricettive -spiega la presidente di Federalberghi Reggio Emilia Francesca Lombardini- sia perché non tutti i vaccini sono riconosciuti dal Governo italiano, sia perchè gli ospiti extraeuropei anche quando perfettamente vaccinati e dotati di certificazione idonea non avendo il green pass europeo si vedono respingere spesso quando accedono a servizi anche elementari quali bar, tabaccherie e ristoranti. Come se non bastasse, subiamo un pesantissimo rincaro delle bollette: segna un +60% la bolletta energetica di un hotel. Imu e Tari, infine, sono a pieno regime come se fosse tutto normale. A fronte di tutto questo i nuovi aiuti del Governo per il settore sono briciole».

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