Si avvicina alla conclusione il processo di beatificazione del seminarista scandianese Rolando Rivi, ucciso a soli 14 anni dai partigiani comunisti nel bosco di Piane di Monchio, sull’Appennino modenese. Era il 13 maggio 1945. Rolando fu il primo tra i 130 sacerdoti e seminaristi uccisi nel dopoguerra per impedire di portare un contributo alla fede cristiana alla nuova Italia che stava nascendo. Il 7 gennaio 2006 si è aperto, su iniziativa del Comitato Amici di Rolando Rivi, nella chiesa di Sant’Agostino a Modena, il processo diocesano per la sua beatificazione, chiuso pochi mesi dopo in modo solenne dall’allora arcivescovo Abate di Modena Mons. Benito Cocchi.
Il 23 giugno 2010 la positio del servo di Dio Rolando Rivi viene iscritta nel protocollo del martiri presso la Congregazione per le cause dei santi a Roma. Ora il passo decisivo: il 18 maggio i teologi censori saranno chiamati a pronunciarsi circa la validità dl martirio in odium fidei del giovane seminarista. Se il giudizio sarà positivo, dopo la firma dei Cardinali e del Santo Padre, Benedetto XVI, Rolando diventerà il primo martire contemporaneo nella storia della chiesa italiana. L’annuncio verrà dato pubblicamente in occasione di una celebrazione in memoria del martirio di Rolando Rivi che si svolgerà a Modena sabato 14 aprile. alle 18.30 ci sarà la Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Abate di Modena-Nonantola Antonio Lanfranchi. La commemorazione sarà preceduta alle 17.30 da un rosario dei martiri con testimonianze dai luoghi in cui oggi la Chiesa è perseguitata.