Firenze – Roberto Negrini è stato confermato presidente di Legacoop Toscana per altri quattro anni. Così hanno deciso i 300 delegati intervenuti al 13esimo congresso regionale dell’associazione ( 911 coop con un fatturato di 8,5 miliardi e 45mila addetti) che si è concluso il 22 marzo. Con questo congresso, Legacoop Toscana ha anche ultimato la sua riorganizzazione in cinque dipartimenti (area consumo; area lavoro produzione & servizi; area agroalimentare e pesca; area welfare, CulTurMedia; dettaglianti e circoli).
Negrini ha illustrato il suo programma che fa leva su un «pensiero cooperativo innovativo», sulla «rigenerazione cooperativa» e sul rafforzamento della cooperazione. In un momento delicato per il sistema la prima cosa da fare è ripartire dal basso, ha detto: «Dobbiamo rimettere il socio al centro dell’azione e continuare a impegnarci nella promozione della cultura cooperativa. Possiamo catturare l’interesse dei giovani, che condividono i nostri valori, dobbiamo però cambiare passo e ‘andarli a cercare’, far capire loro cos’è una cooperativa e cosa rappresenta la nostra associazione, perché è finito il tempo in cui le cooperative si formavano seguendo altri percorsi».
Per il presidente di Legacoop Toscana è essenziale rimettere al centro il lavoro e l’impresa: «Ci siamo illusi che l’apertura dei mercati potesse creare opportunità importanti anche per le cooperative, ma dopo una prima fase in cui la redditività dei lavori è stata significativa, oggi in moltissimi casi il valore aggiunto non è in grado di soddisfare le aspettative dei lavoratori né degli imprenditori. Le cooperative sono ‘fatte di lavoro’, per questo è fondamentale che il lavoro riacquisti il suo valore, sia attraverso le politiche sul reddito e la tassazione del costo del lavoro, sia dal punto di vista sociale».
Se si guarda al valore della produzione, nel sistema Legacoop Toscana a fare la “parte del leone” è l’Area del Consumo con i suoi 4 miliardi e mezzo di euro (pari al 53% del totale), seguita dai Dettaglianti (1 miliardo e 700 mila, il 20% del totale) e dall’Area Produzione e Servizi (1 miliardo e 200mila, 14%). Proprio l’Area Produzione e Servizi è quella a cui appartiene il numero maggiore di cooperative (332, ovvero il 36% del totale), seguita dall’Area Welfare (225 cooperative, il 25% del totale).
L’Area del Consumo conta 88 cooperative, ma è quella che registra il maggior numero di soci (1.600.000), seguita da Agroalimentare e Pesca (40.000) e Welfare (30.000). Riguardo agli addetti, nel Consumo ne sono impiegati 15mila (33%), nella Produzione e Servizi 14.000 (31%), nel Welfare 13.500 (30%).