
Si chiama Roberta Ibattici la candidata dell’ala sinistra del Pd, quella che fa riferimento a Pippo Civati. Quarantatre anni, con un’esperienza di cooperazione internazionale alle spalle, lancia la sua sfida “dal basso” per la guida del partito.
La presentazione ufficiale è stata martedì pomeriggio al centro sociale Catomes Tot di Reggio Emilia. Roberta, affiancata da Dario De Lucia, Roberta Pavarini e altri civatiani reggiani, ha delineato il partito che vorrebbe. “Io non mi adeguo” è lo slogan che ricorsa l'”Io non ci sto” di scalfariana memoria.
La candidatura, sottolinea Ibattici, “è nata nelle ultime settimane, dal basso, soprattutto dopo aver visto le altre opzioni in campo: due uomini, due sindaci. Al di là delle candidature unitarie che troviamo alquanto strane, ci è sembrato giusto e rispettoso verso gli iscritti proporre un profilo davvero diverso e una vera possibilità di scelta. Noi, inoltre, crediamo che sia necessaria una maggiore separazione tra partito e amministrazione: non che gli amministratori debbano stare fuori dal Pd, ma oggi la bilancia è eccessivamente spostata verso l’esterno. Crediamo che lo stesso segretario non debba provenire dalle amministrazioni ma piuttosto essere un soggetto indipendente”.
Rispondendo alla domanda di un giornalista sulla presentazione delle candidature e sulla polemica innescata dal candidato Andrea Costa, Roberta Ibattici ha spiegato che “se i tempi non fossero stati così compressi rispetto alle modalità di organizzazione del congresso, anche noi avremmo scelto di andare tra la gente e raccogliere le firme tra gli iscritti, proprio per farci conoscere meglio. Il fatto che Andrea abbia battuto questa strada non mi pare caratterizzante… Anzi: solamente chi era già organizzato da tempo sul territorio poteva fare in così breve tempo quel lavoro di raccolta a suo sostegno”.
Nessuna polemica, invece, con i civatiani che hanno scelto di appoggiare la candidatura di Manghi, tra i quali spicca l’assess0re provinciale Mirko Tutino. .