In tempo di campagna elettorale, tra gli economisti tira una brutta aria. Ognuno crede di avere in tasca la soluzione migliore per traghettare la povera Italia verso la salvezza. Ed è un continuo punzecchiarsi su quali siano le scelte e i dati più azzeccati. Il vanto del punto percentuale più vincente non ha risparmiato nemmeno il dandy economista Oscar Giannino che è arrivato ieri sera alla Fonderia Italghisa per presentare al pubblico il suo nuovo movimento “ Fare per fermare il declino”. Della serie: non è detto che l’osannata casta degli economisti più illustri d’Italia debba per forza sottoscrivere l’agenda Monti. “In realtà il programma del premier uscente è assolutamente vago, pieno di imprecisioni e non offre dei dati precisi- ha affermato l’economista- Per fortuna che Monti ha annunciato che lo riscriverà presto”.
Ecco assodato il primo punto d’orgoglio del neopartito indipendente di Giannino: chiarezza e precisione nella stesura del programma. Basta dare un’occhiata al sito www.fermareildeclino.it per accorgersene. Si tratta di un elenco di 10 punti, i primi due dei quali recitano: “Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del Pil nell’arco di 5 anni e la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni”. Addio a fumose ricette politiche, gli obiettivi di Giannino sembrano bene esemplificati in un semplice “ Meno spesa, meno tasse, meno debito”. Ma è il tema delle liberalizzazioni a stare molto a cuore sia a Giannino sia al cofondatore del partito Michele Boldrin, docente d’economia della Washington University a St.Louis. “ Dobbiamo privatizzare al più presto le grandi imprese ancora nelle mani dello Stato, affidare i servizi pubblici tramite gara fra imprese concorrenti e inserire nella Costituzione il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del sistema economico contro privilegi e monopoli d’ogni sorta”. Degli ipotetici avversari politici Giannino non si preoccupa più di tanto: una volta accantonato Monti, di Beppe Grillo si è risparmiato a dire “ potrei anche condividere il voto di protesta, ma in materia economica fa dei discorsi totalmente insensati”. Eppure un interlocutore gradito il neopartito indipendente lo ha trovato nel “rottamatore” Renzi. Sì, perchè , a detta di Giannino, “Matteo sarebbe stato il vero iniziatore della Terza Repubblica”.
Valentina Barbieri