Figline Valdarno (Firenze) – La Polizia Municipale di Figline Valdarno ha posto sotto sequestro un ristorante improvvisato e denunciato un quarantacinquenne fiorentino che esercitava la ristorazione e l’intrattenimento senza nessuna autorizzazione. L’uomo, su un terreno di circa un ettaro nei pressi del cimitero comunale, aveva installato una serie di baracche abusive con due piscine fuori terra dove esercitava senza nessun tipo di autorizzazione l’attività di ristorazione ed intrattenimento.
La struttura era poco visibile dall’esterno e attingeva clienti solo su prenotazione con il classico sistema del “passaparola”. Prezzi modici ovviamente quelli applicati (20 euro per una cena completa di antipasto, due primi, secondo e contorno) anche grazie al sistema totalmente esentasse di cui fruiva il titolare. Tra le contestazioni penali operate dalla Polizia Municipale si riscontrano sequestro e denuncia per 4 manufatti edili abusivi, denuncia per mancanza di agibilità della struttura di intrattenimento (durante la cena anche musica e balli di gruppo), denuncia per smaltimento abusivo di acque nere e bianche da attività produttiva. Tra le contestazioni amministrative figurano invece 5.000 euro per esercizio abusivo di attività di somministrazione alimenti e bevande, evasione fiscale, mancanza dei requisiti igienico-sanitari, evasione dei tributi locali (Tasi e Tarsu).
L’indagine è scattata pochi giorni fa nel corso delle Feste del Perdono di Figline, quando i vigili di prossimità hanno notato un soggetto travestito da robot che si aggirava per le vie del centro distribuendo ai passanti un volantino pubblicitario dell’attività di ristorazione. Dal controllo è stata riscontrata e sanzionata (al robot) la violazione per l’attività pubblicitaria di volantinaggio abusivo e a seguito di ulteriori riscontri è stata poi trovata anche una pagina pubblicitaria su Facebook relativa al ristorante, in cui si indicavano nel dettaglio orari e prezzi delle cene con indirizzo e numeri telefonici del gestore, seppur non risultando tra quelle autorizzate dal Comune.
Nella serata di mercoledì 10 settembre è scattato il blitz: quattro agenti, fingendosi clienti, hanno prenotato telefonicamente un tavolo per le ore 21, ma appena entrati nel locale hanno invitato gli altri clienti presenti ad uscire per poi procedere a tutte le contestazioni del caso.