Riserva Alta Valle Pescia: proposta Legambiente congelata da due anni

Pescia (PT) – Nessun seguito alla proposta di Legambiente Valdinievole, ormai due anni fa, per istituire la Riserva Naturale nell’Alta Valle del Pescia, presentando un’indicazione di perimetrazione e una prima ipotesi di Piano di gestione. Con l’obiettivo di “proteggere uno degli angoli più suggestivi del territorio montano pistoiese, importante anche per la salvaguardia della biodiversità“, sottolinea l’associazione ambientalista. Tante le opportunità di valorizzazione sostenibile, naturalistica e turistica, dei territori pistoiesi, che attendono l’attenzione degli enti locali. Un segnale positivo viene dal procedimento per istituire nell’area delle Pracchie una zona di protezione ai sensi dell’art. 14 della L.R. 3/94: la sua attuaizone porrà fine alla sistematica strage di uccelli migratori fra Croce a Veglia e il Monte Granaio.

Il circolo Legambiente di Valdiniecole non può certo arrendersi, di fronte all’importanza del patrimonio naturalistico dell’area proposta come Riserva naturale dell’Alta Valle del Pescia, già Sito di Importanza Comunitaria (Sic), e lo ribadisce scrivendo nuovamente al sindaco di Pescia: “Non abbiamo certo abbandonato l’idea di istituire l’area protetta – spiegano i vertici del gruppo Legambiente.  L’importanza di questo sito è straordinaria per la biodiversità: la recente conferma della presenza di una rara specie di rospo, l’Ululone appenninico (Bombina pachypus, nella foto), inserito nell’allegato II della Direttiva Europea 92/43 (Direttiva Habitat), sta destando molto interesse nel mondo scientifico.  La specie endemica dell’Appennino, era stata osservata per la prima volta nel 2004 e non più rinvenuta successivamente. Nella primavera scorsa Legambiente ha promosso una specifica ricerca, che ha consentito di ritrovare un piccolo nucleo di Ululone. L’ululone è una perla che va ad aggiungersi ad una collana già molto ricca di elementi di pregio, ma tenuta nascosta, dimenticata e minacciata da vari fattori”.

biodiversità Alta Valle Pescia“Peraltro non risulta – denuncia il circolo Legambiente di Valdinievole – che in alternativa alla proposta siano state intraprese iniziative, per tutelare la natura e le attività umane tradizionali di quei luoghi, che al contrario soffrono sempre più di abbandono e incuria“. La proposta di istituazione della Riserva naturale  fu inviata al sindaco di Pescia, divulgata alla stampa e durante alcuni incontri pubblici.

“In Provincia di Pistoia si è fino a questo momento rinunciato a realizzare e promuovere un sistema di aree protette capace di restituire linfa vitale – prosegue legambiente valkdinievole nella letteer al sindaco – ad attività legate ad una corretta valorizzazione turistica di aree ricche di attrattive naturalistiche storiche e paesaggistiche. Limitandoci alla sola Valdinievole è davvero notevole il patrimonio di natura e storia che abbiamo ereditato: dal Padule di Fucecchio ai colli di Monsummano, Poggio alla Guardia e Veneri; dalle cartiere e mulini antichi dei vari rami del Pescia e del torrente Nievole, ai pascoli alberati all’ombra dalla Penna di Lucchio delle Pracchie. Per non parlare della costellazione di borghi medievali che caratterizza i sistemi collinari della Svizzera Pesciatina e del Montalbano”.

“Entro il mese di marzo la Provincia, che a quanto sembra dovrebbe mantenere le proprie competenze in materia ambientale, potrà formulare alla Regione Toscana la proposta di inserimento dell’area nel Programma Triennale per le Aree Protette, ma ancora prima potrebbe essere accolta l’osservazione al Piano Faunistico Venatorio provinciale che Legambiente e WWF hanno presentato. In essa – prosegue la lettera – si propone di istituire nell’area delle Pracchie una zona di protezione ai sensi dell’art. 14 della L.R. 3/94. Questa misura porrebbe finalmente fine alla consueta strage di uccelli migratori che ogni anno si verifica nell’area di crinale che si estende fra Croce a Veglia e il Monte Granaio, dove nel corso del tempo si è tra l’altro accumulato uno strato impressionante di bossoli di plastica. Ricordiamo che una corretta applicazione della legge sulla caccia avrebbe già imposto il divieto, in quanto l’area ha caratteristiche di valico montano e dovrebbe pertanto essere tutelata per i flussi di uccelli in migrazione che vi si concentrano”.

“Noi crediamo che la realizzazione di aree protette, che in altri contesti si è anche tradotta in una crescita economica con caratteristiche di qualità e sostenibilità – conclude il circolo Legambiente Valdinievole -, rappresenti una opportunità da cogliere, e potrebbe davvero essere una importante risposta alla mancanza di lavoro dovuta alla crisi di vari settori storici dell’economia della Valdinievole . La tutela e valorizzazione del nostro territorio,del suo patrimonio artistico,architettonico,storico e naturalistico è,sicuramente,una delle poche opportunità che vi sono per farla finita di “piangersi addosso”e dare uno sviluppo forte ma sostenibile all’economia della Valdinievole.

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