Rischio sgombero a Sesto, presidio e incontro col Prefetto Alessandra Guidi

Firenze – Un problema annoso, uno sgombero paventato, famiglie che rischiano la strada. Una fattispecie purtroppo ormai anche troppo conosciuta, che tuttavia oggi ha avuto uno spessore e un significato particolari. Il “problema” si trova nel comune di Sesto Fiorentino e riguarda un contenzioso ormai, in questi tempi veloci, antico. Tanto antico che, in quei luoghi, bambini sono cresciuti, famiglie hanno continuato a pagare da dieci anni le bollette del gas, luce, insomma, le varie utenze che qualsiasi famiglia consuma. Tutti, 14 famiglie circa, con un problema: dopo anni di permanenza nelle due palazzine occupate, di proprietà di società ormai sciolte che sono state al centro di varie indagini, con sentenze annullate in Cassazione, e che hanno visto nel 1996 il Comune di Firenze e quello di Sesto costituirsi parte civile a tutela degli inquilini di palazzine costruite dalle due società, il problema attuale è se si può sgombrare sic et simpliciter.

A quanto risulterebbe, a fronte di voci che davano per certo lo sgombero entro la metà di marzo, l’ordine di sgombero potrebbe essere condizionato da un panorama in cui vengono presentate “soluzioni”. Del resto, l’incontro che si è tenuto oggi 3 marzo, nel corso del presidio, fra una piccola delegazione costituita da Marzia Mecocci del Movimento di Lotta per la Casa (che ha organizzato l’inziativa, insime a Sportello Solidale e alla Rete Antisfratto) e da Sandro Targetti, attivista di Rifondazione nonchè dello Sportello (entrambi, con molte altre sigle che vanno dal sindacalismo di base a movimenti, comitati, partiti politici, appartenenti alla Rete Antisfratto Fiorentina), e il prefetto Alessandra Guidi, sebbene non abbia ottenuto la rassicurazione di rinvio almeno fino a dopo il 30 giugno (che, lo ricordiamo, è la data di sblocco degli sfratti), ha messo in chiaro che uno dei presupposti dello sgombero  è senz’altro l’esistenza di un piano di soluzioni. “Soluzioni reali – ribattono dalla Rete – non aggiustamenti di tre mesi, magari in struttura, che, una volta trascorso il periodo, lasciano comunque le famiglie senza tutela”.  Tanto più che, dopo tanti anni, sembrerebbe curioso che si andasse a mettere famiglie in strada in piena ripresa della pandemia. Adesso, sembra che il boccino passi al Comune di Sesto Fiorentino, che sarebbe l’ente istituzionale che dovrebbe approntare le “soluzioni” necessarie.

Sulla questione, intervengono i consiglieri comunali di Spc Dmitrij Palagi e Antonella Bundu: “La proroga degli sfratti tampona la crisi ma non la risolve. La gestione di questi mesi ha allargato la disperazione di tanti nuclei familiari e ostacolato ogni pratica di solidarietà. Le persone hanno diritto di avere un tetto sopra la propria testa e non è vero che l’unica soluzione è sacrificare i piccoli proprietari immobiliari, per i quali i movimenti per il diritto all’abitare hanno sempre richiesto garanzie e tutele. Oggi il Movimento di Lotta per la Casa ha lanciato un presidio di fronte alla Prefettura di via Cavour, per bloccare la sua decisione di sgomberare due palazzi di via 1° Maggio a Sesto Fiorentino. Il rischio è di vedere 14 famiglie per strada, vulnerabili alla pandemia Covid-19.Ci aggiungeremo alla richiesta di una risposta da parte delle istituzioni, superando ogni logica di inumanità e pretendendo il rispetto della dignità delle persone, specialmente di chi vive in una condizione di estremo bisogno”.

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