Firenze – Una sentenza che potrebbe rappresentare un punto di svolta nella giurisprudenza del lavoro, quella con cui il tribunale di Firenze ha condannato Unicoop a risarcire i dipendenti delle festività del 4 novembre a partire dal 2007 fino al 2012. La novità infatti della sentenza 25/2018 risiede non tanto nella concessione da parte del giudice del risarcimento ai lavoratori che hanno avanzato causa, dal momento che si tratta di un pronunciamento che segue quello, favorevole al lavoro, del 2014, che riguardava 110 dipendenti di Unicoop tra magazzini, uffici e punti vendita (in cui è già stato favorevole anche il secondo grado di giudizio), ma nell’accoglimento di un principio che riguarda la prescrizione.
Nella sentenza odierna infatti, come spiega una nota dell’Usb fiorentina, il sindacato che ha preso in carico e seguito la vicenda, il tribunale ha accolto la tesi prospettata dallo studio legale Ranfagni secondo cui “ i crediti di lavoro non si prescrivono più durante il rapporto di lavoro, in quanto l’abbattimento delle tutele sopraggiunte negli ultimi anni con la legge Fornero prima e il Jobs Act dopo, rendono il lavoratore psicologicamente timoroso di fare causa”.
Solo un primo pronunciamento, per ora, tuttavia gravido di conseguenze, dal momento che potrebbe essere la prima pietra per affermare che “nel settore privato i crediti di lavoro non si prescrivono più, ma si può tornare indietro anche di dieci o quindici anni nel richiedere gli arretrati”. Una grande vittoria, conclude l’Usb, sia del sindacato, ma soprattutto dei lavoratori.