Riparte il Palaffari simbolo di innovazione e di rilancio delle infrastrutture

Firenze – E’ il primo restauro di un’opera architettonica di questo tipo, capolavoro dell’architettura del Novecento, e il risultato è senza dubbio notevole per originalità e bellezza. Il Palazzo degli Affari progettato nel 1974 dall’architetto Pier Luigi Spadolini ha riaperto i suoi battenti con un convegno dedicato al costruttore. Domani ospiterà il primo evento organizzato dalla società di servizi ambientali Alia.

Una superficie di 4mila metri quadrati, disposti su 6 livelli con 15 sale modulari e flessibili realizzate con materiali sostenibili al 100% e provviste di arredi eco-chic e tecnologie smart di nuova generazione. I nuovi spazi possono accogliere fino a 1.500 ospiti. Cominciati nel febbraio 2021, i lavori si sono conclusi nei tempi previsti “ grazie al lavoro di squadra svolto da Firenze Fiera in collaborazione con Politecnica insieme all’Arch. Elio Di Franco, per il progetto architettonico, Consilium per la parte impiantistica e l’Ing. Riccardo Chiti per gli aspetti energetici”, ha detto il presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini nell’aprire l’evento di inaugurazione.

Presenti tutti i responsabili della politica cittadina e regionale, così come quelli delle categorie economiche per i quali la struttura è strumento fondamentale per l’attività economica tanto più che, come ha detto il sindaco Dario Nardella, la città sta vivendo di nuovo un boom turistico e commerciale, “che va bene anche se deve essere governato”.  Dunque quella di oggi è stata una festa doppia: il ritorno alla funzionalità di un importante centro economico e, nello stesso tempo, in generale, il messaggio che investire sulle infrastrutture è l’unica vera strada che riporta sulla strada dello sviluppo.

Il ritorno all’operatività del Palazzo degli Affari torna a completare il polo espositivo – commerciale della città, in una posizione unica in Italia. Con il Palazzo dei Congressi e la Fortezza , è l’unica città che può offrire un centro fiere e congressi a pochi passi dalla stazione dell’alta velocità, come ha ricordato il presidente della Toscana Eugenio Giani, grande azionista di Firenze Fiera.

Becattini ha ricordato fra l’altro la figura di Raffaello Torricelli che è stato committente e protagonista del Palazzo, al quale se il Comune lo delibererà, verrà intitolato il Pratello Orsini,  la via di fronte al Palazzo dei Congressi.

Oggi però era soprattutto il giorno del progettista e realizzatore di un edificio che entra di diritto nel novero delle opere architettoniche più importanti del Novecento, come del resto l’auditorium del Palazzo dei Congressi, il palazzo del quotidiano La Nazione e il padiglione all’interno della Fortezza, tutti progetti realizzati da Spadolini. Secondo gli intervenuti, è un esempio della capacità tutta fiorentina di innovare e ideare capolavori architettonici rispettando, anzi in qualche modo esaltando, il patrimonio storico artistico della città.

Pier Luigi Spadolini, protagonista di un bel documentario di Felice Limosani sul “Maestro del 900”, non solo è stato uno dei primi e più importanti architetti civili italiani realizzando soluzioni nuove e di grande impatto che sono state riprese fuori della Toscana, ma anche un fondatore del design industriale, sia nella progettazione, che in prodotti che hanno cambiato forme e stili come nel settore della nautica. “Il cantiere è un luogo dove si esperimenta”, usava dire.

Alla presenza dei cinque figli dell’architetto (Donata, Benedetta,  Serena,  Guido e Tommaso) , gli eredi intellettuali dell’architetto (Silvia Ricceri, presidente della Fondazione Architetti di Firenze, Massimo Ruffilli, professore all’Università di Firenze, Mariella Zoppi, professore emerito dell’Università di Firenze e l’architetto Elio Di Franco)  hanno ricostruito la personalità e il progetto professionale e artistico di Spadolini.

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