I partiti, si sa, in queste ore sono alle prese con le scelte delle candidature in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. A Reggio si registra un certo movimentismo nell’area ambiental-ecologista che guarda, a livello nazionale, ai Verdi. Duplice l’obiettivo. Uno di breve periodo, cioè portare un reggiano a guidare – nel collegio per la Camera che abbraccia Reggio Emilia, Parma e Piacenza – la lista Insieme, che riunisce il Psi, i Verdi e Area Civica (la formazione del prodiano Giulio Santagata) e che alle prossime politiche sarà alleata con il Partito democratico.
In prima fila, in questa operazione reggiana, c’è Duilio Cangiari, ex consigliere provinciale del Sole che ride e animatore di Agenda Verde, il movimento che ha dato battaglia, in città, contro la maxi Arena al Campovolo. Alle politiche potrebbe correre lo stesso Cangiari o un altro volto storico dei Verdi in città: Giuseppe Neroni.
Cangiari che militava in Possibile ha detto addio a Pippo Civati dopo il naufragio del progetto con Pisapia ed è tornato nei Verdi. Con l’obiettivo di dare centralità, in campagna elettorale, ai temi dell’ambientalismo declinati in salsa reggiana, e restituire corpo e smalto al partito in città. Ed ecco il secondo obiettivo sul lungo periodo, non dichiarato e molto ambizioso: strutturare i Verdi, raccogliendo i delusi in città del centrosinistra, con tanto di una piattaforma programmatica in vista delle elezioni amministrative del 2019. A cui il rinato partito, considerata anche la posizione critica assunta da Cangiari sulla maxi Arena, punterebbe a presentarsi stando così le cose – con una coalizione alternativa a quella del Pd e del suo assai probabile candidato sindaco Luca Vecchi.