Firenze – Non solo la benzina: la rincorsa presa dai carburanti, al netto del provvedimento del governo che ha cancellato tutto lo sconto sulle accuse dai primi dell’anno, non accenna a diminuire, coinvolgendo tutti i carburanti.
A lanciare l’allarme è la Codacons, che registra i dati forniti dai consumatori per quanto riguarda il gasolio, che forniscono un nuovo prezzo record per la fornitura in autostrada: si sta procedendo infatti verso i 2,5 euro al litro. Peggio ancora nelle isole, Sardegna e Eolie in particolare, dove i trasporti della benzina incidono ancora di più sui prezzi finali all’utente.
Rimanendo sui rifornimenti in autostrada, la benzina verde arriva, sulla A1 Roma-Milano, a 2,392 euro al litro mentre per il gasolio di giunge a 2,479 euro, sempre al litro.
Una situazione praticamente fuori controllo, dice il presidente di Codacons Carlo Rienzi, “dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere”.a
Il presidente dell’associazione rende noto che è stato presentato “un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati”.
L’allarme di Codacons è condiviso da altre associazioni di consumatori; da parte di Condumerismo, giunge anche un’altra segnalazione inquietante, come spiega il presidente Luigi Gabriele.
“La corsa di benzina e gasolio rischia di innescare rincari a cascata con effetti sui prezzi al dettaglio stimati tra un +0,3% e un +0,6%”.