Scontrinopoli: nuovi particolari. Comune sulla difensiva

Quelli di Progetto Reggio aprono altri faldoni dei viaggi degli amministratori. Palazzo furibondo: “non accettiamo lezioni da ex della Lega”

Mentre infuria la polemica sulla Rimborsopoli reggiana, alimentata dalla notizia di una non meglio precisata inchiesta della Procura, la vicenda si arricchisce di nuovi particolari. Anche perché il faldone posseduto dal consigliere di Progetto Reggio Zeffirino Irali, supportato dai colleghi Matteo Iotti e Giacomo Giovannini, sembra non essere stato dato totalmente in pasto alla stampa. Cartella per cartella, contiene i “segreti” dei viaggi “extra moenia” di assessori e consiglieri.

Per esempio sono stati poco sviluppate le risultanze dei viaggi dell’allora sindaco di Reggio Graziano Delrio e del direttore generale Mauro Bonaretti. Quest’ultimo ha effettuato diversi spostamenti istituzionali nella Capitale. In un caso, nel 2010, ha poi rilasciato una ricevuta di albergo con un costo superiore rispetto al singolo pernottamento. Curioso invece il caso di Graziano Delrio che nel settembre 2010 nell’arco di una manciata di giorni si sposta tre volte da Roma a Cagliari: nella distinta si legge di una missione romana, al mattino però lo troviamo far colazione a Cagliari. Nulla di illegale ma davvero la rendicontazione dei “viaggi esteri”, così com’è concepita (ovvero di facile costruzione anche avvalendosi di pezzi di carta che non rappresentano ricevute fiscali e come tali arbitrariamente compilabili), lascia spazio a più d’un sospetto. Anche il dirigente Massimo Magnani, durante una sua trasferta romana, ha presentato una ricevuta di albergo per due persone.

Il caso più eclatante però è quello dell’assessore Franco Corradini che, dal 2009 ad oggi, ha effettuato, per conto del palazzo 179 viaggi, di complicata ricostruzione.

In serata infine è arrivata una nota a firma del reggente Ugo Ferrari che parla di “fiducia alla Magistratura, serenità e invito ai reggiani a continuare a contare su un’amministrazione sobria, trasparente e onesta”. Ferrari però ammette la possibilità di “piccoli errori” negli scontrini ma nessun illecito. Tutte le missioni erano dunque autorizzate ed hanno rappresentato, nell’economia di bilancio del comune, lo 0,02% della spesa corrente del comune capoluogo. Ovvero 30mila euro. Poi, dopo i fatti, la nota comunale si inerpica nella dietrologia e nella teoria del complotto: “dapprima una campagna mediatica volta a costruire un fumus di dubbio e discredito…poi si è avuta notizia di un incontro informale fra esponenti di un gruppo consiliare e il vertice della Procura. Quindi l’apertura di un fascicolo…infine dichiarazioni rilasciate con una certa tempestività alla stampa sui contenuti del prosieguo dell’azione giudiziaria che si potrebbe profilare”. Infine la denuncia di un clima che sbarca anche dalle nostre parti: “la politica per via giudiziaria”. “Ma sotto il profilo delle regole – proseguono dal municipio – abbiamo recepito le indicazioni della Corte dei Conti fin dal 2011 e successivamente fissando le nuove regole per i rimborsi con la delibera del 26 novembre 2013”.

L’amministrazione comunale starebbe valutando i margini per un’azione legale a tutela della propria onorabilità.

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