Firenze – “Delle due una: o la Giunta regionale non si è fatta efficacemente carico di quanto richiesto dal Consiglio regionale, oppure l’Autorità Idrica Toscana se ne infischia delle richieste del Consiglio Regionale”: lo sottolinea Marco Carraresi, consigliere regionale Udc, a proposito della questione dei rimborsi dovuti ai cittadini toscani non serviti da impianti di depurazione, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale di sei anni fa.
Carraresi ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale, ritenendo che sia grave che debba spettare al cittadino richiedere una somma che gli è stata indebitamente sottratta. Il consigliere regionale Udc ha presentato in aula l’atto con il quale si richiede al presidente della Regione, Enrico Rossi, di spiegare per quale motivo la Giunta abbia ignorato la richiesta del Consiglio di fare chiarezza sulla vicenda dei “rimborsi per la depurazione”. E, soprattutto, Carraresi chiede che sia prorogato il termine di scadenza per la presentazione delle domande di rimborso.
Interrogazione “In merito ai rimborsi dovuti ai cittadini toscani non serviti da impianti di depurazione”
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Martedì 30 settembre il Governatore toscano sarà a Palazzo Panciatichi per rispondere all’interrogazione del consigliere Udc in occasione della seduta d’aula del Consiglio regionale. Dovrà quindi spiegare all’assemblea legislativa toscana se la Giunta ha deciso di accogliere il posticipo della scadenza dei termini per presentare le domande di rimborso. E, ha proseguito Carraresi, “vista la scarsa informazione fin qui effettuata, che può sembrare perfino voluta al fine di diminuire il numero delle utenze richiedenti il rimborso”, si potrebbe addirittura arrivare a rimborsi automatici, a prescindere dalle domande di rimborso da parte degli utenti.
Già nel 2012 Carraresi presentò una mozione, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, per chiedere che venisse “tutelato il diritto dei cittadini a essere rimborsati delle somme indebitamente percepite, attraverso modalità semplificate di restituzione, ovvero con la restituzione diretta, pur scaglionata nel tempo, di quanto dovuto, senza necessità di far domanda, anche per venire incontro alle esigenze delle categorie più svantaggiate, anziani soli, persone prive di conoscenze informatiche, persone che in molti casi possono non venire a conoscenza dell’opportunità di richiedere il rimborso, o avere difficoltà o impedimenti a presentare domanda”. E anche allora il consigliere regionale aveva messo in evidenza come non fossero state promosse né dalle AATO, né dalle società che gestiscono il servizio idrico, né dai Comuni adeguate iniziative di informazione, sottolineando che di campagne informative sull’argomento, in varie parti della Toscana, si erano fatti carico soltanto alcuni comitati.
“La mozione allora presentata – ha concluso Carraresi – impegnava la Giunta regionale ‘ad intervenire sull’Autorità Idrica regionale affinché siano stabilite uguali condizioni e modalità di rimborso, non penalizzanti per i cittadini, e affinché sia modificata la procedura di rimborso, sostituendo al rimborso a seguito di domanda, il rimborso diretto a tutti gli aventi diritto’. Nei fatti, però, i cittadini non sono stati informati, ed è assurdo che si pretenda che siano gli utenti a dover far domanda per ottenere somme ingiustamente percepite dalle varie società di gestione, che peraltro sono i soggetti che sanno con esattezza chi e quanto deve essere restituito.”