Dopo l’ex dipietrista Paolo Nanni tocca al consigliere regionale Alberto Vecchi (ex An, ora Forza Italia) la seconda condanna per presunte spese irregolari. Due anni di reclusione e altrettanti d’interdizione dai pubblici uffici per truffa aggravata ai danni della Regione Emilia – Romagna: questa la pena inflitta al consigliere dal giudice, più severa della richiesta del pm che aveva chiesto diciotto mesi.
Vecchi risponde di circa 85mila euro di rimborsi chilometrici ottenuti tra il 2006 e il 2010 per il percorso tra la sua residenza stabilita a Castelluccio di Porretta Terme e la sede dell’Assemblea regionale in viale Aldo Moro a Bologna. Secondo le accuse l’esponente del centrodestra viveva in realtà proprio a Bologna. L’avvocato difensore di Vecchi ha sempre sostenuto il contrario anche sulla base dell’attività politica svolta dal consigliere a Porretta e dintorni. Non è bastato, e le motivazioni che saranno depositate entro 90 giorni chiariranno la decisione del giudice. La pena, di primo grado, è sospesa. La Regione, secondo la prassi sempre seguita in questi casi, ha rinunciato a costituirsi parte civile perdendo così l’opportunità di ottenere il risarcimento dei danni.
Quanto all’interdizione per due anni dai pubblici uffici, Vecchi rischia la sospensione dall’Assemblea. La procedura richiede qualche settimana: nel caso, Vecchi sarebbe messo in stand by e perderebbe
tutte le indennità di carica, percependo solo il 50% dello stipendio base di un consigliere, pari a circa 1.700 euro al mese. Contemporaneamente alla sospensione ci sarebbe la surroga con l’ingresso in Assemblea legislativa del primo dei non eletti, ovvero Ubaldo Salomoni.