Firenze – Rilancio del turismo, ecco i punti chiave delle proposte di Firenze riparte a sinistra (che raggruppa Sinistra Ecologia e Libertà, Firenze a Sinistra e Rifondazione comunista). L’occasione della riflessione e proposta della gauche fiorentina presente in consiglio comunale è stata la comunicazione dei dati dell’assessore Bettarini nell’assemblea di ieri. A interpretare l’analisi e lanciare le proposte è il capogruppo Tommaso Grassi:
“La comunicazione da parte dell’assessore Bettarini dei dati sulle presenza turistiche riferiti al primo semestre del 2014 impongono una riflessione. A questo punto è necessario un piano per il rilancio del turismo a Firenze. Per questo siamo convinti che le nostre proposte, già avanzate in campagna elettorale siano oggi più che attuali. L’avvio del “Fiorino Advisor”: uno strumento per rafforzare il rapporto tra turista e cittadini, residenti e comunità, la creazione di un vero e proprio “Centro unico per il turismo” , che sia in grado di programmare visite, ingessi alle mostre, fornire informazioni e servizi”. Dati alla mano, Grassi rilancia “l’evidente riduzione del fatturato delle strutture è dovuto non solo ad un momento di crisi generale ma anche ad una perdita di identità della nostra città”.
“La risposta deve essere immediata – dice Grassi – è indispensabile concentrare le risorse per un piano complessivo che riguardi non solo il turismo ma tutte quelle attività, tra cui quelli artigianali, che concorrono a fare di Firenze una delle mete più interessanti d’Europa. L’obiettivo però deve essere duplice, ovvero migliorare la vita dei residenti e preservare le attività ricettive. Far vivere il centro storico e le attività significa far vivere i fiorentini”.
Da qui la proposta. “La tassa di soggiorno va usata anche per facilitare le reti produttive dell’artigianato, del commercio tipico e tradizionale. Deve essere – continua Grassi – in parte dirottata sul mantenimento dei negozi tipici, per far rimanere gli artigiani e le loro attività in centro e in Oltrarno, ma anche nei quartieri. Per questo le attività, motore del turismo fiorentino, vanno messe in rete, unite in un percorso che offra, a proposito della tassa di soggiorno, una tassazione a fascia che abbia una maggior uniformità. A questo deve obbligatoriamente seguire un direzionamento chiaro dei fondi. Deve essere reso noto in maniera trasparente dove finiranno. E la nostra proposta è che una parte della tassa di soggiorno sia destinata a calmierare i costi delle attività artigianali tenendo conto anche della città in ottica metropolitana”.
“Una scelta che funge anche da richiamo per ‘il turista che vogliamo’ e di cui Firenze ha bisogno. Un turista – conclude Grassi – che cerca un diverso rapporto con la città, che abbia una permanenza più lunga, che durante il suo soggiorno si senta fiorentino, sia incuriosito e attratto da ogni piazza, ogni via, ogni angolo della città”.