Piombino – Staziona davanti al porto e in serata, più probabile nella notte, la Golar Tundra, la nave rigassificatore che fra mille polemiche non ancora sopite resterà per tre anni nel porto toscano. La grande nave giunge dopo 26 giorni di navigazione,che ha preso il via da Singapore, poi via Suez fino al Mediterraneo e, evitando lo stretto di Messina, costeggiando la Sicilia e scortata dalla Marina militare, su su fino alle coste toscane. La capacità di stoccaggio del rigassificatore galleggiante è di circa170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. Da sola dovrebbe contribuire a circa il 6,5% del fabbisogno nazionale. La sua entrata in funzione è prevista per il mese di Maggio 2023.
Non sono mancate le proteste. Stamattina un gruppo di una cinquantina di persone ha inscenato in flash mob con cartelli con la scritta “Piombino dice no”, mentre contrario rimane il sindaco Ferrari. Il rigassificatore ha una nave sorellla, Bw Singapore, che sarà collocata a Ravenna. Insieme contribuiranno al 13% del fabbisogno energetico nazionale.
A Piombino è giunto anche il presidente regionale Eugenio Giani.
“L’arrivo della Golar Tundra rappresenta, simbolicamente, un traguardo della Toscana del fare. Una Toscana che vuole essere guida e punto di riferimento sia sul piano energetico che su quello ambientale e che si mette a disposizione per consentire al Paese di affrontare i riflessi della crisi legata alla guerra in Ucraina”.
Così il presidente della Regione Eugenio Giani torna sull’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Piombino. E ribadisce la necessità che, in parallelo all’insediamento della nave, vada avanti spedito l’iter delle compensazioni.
“Per le compensazioni – prosegue il presidente – essenziali per lo sviluppo di Piombino, penso che prevarrà lo spirito di squadra. E la prima prova sarà l’emendamento presentato da alcuni esponenti Pd, in linea con la strategia della Regione, al decreto legge ora in parlamento sul Piano di ripresa e resilienza, che prevede 40 milioni in più in aggiunta ai 40 milioni già previsti dall’accordo di programma. Il ministro Fitto, con cui ho avuto un colloquio preventivo, si è detto d’accordo. Se il parlamento approverà l’emendamento, ci saranno 80 milioni disponibili, che Invitalia potrà utilizzare per le bonifiche”.
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