Firenze – L’impianto per il trattamento dei rifiuti speciali dell‘azienda Ecos di Barberino Val d’Elsa (Firenze) può essere ampliato perchè possiede le autorizzazioni necessarie: è quanto ha concluso il Tar della Toscana respingendo un ricorso cautelare del Comune di Barberino Val d’Elsa contro l’azienda, la Città Metropolitana di Firenze, l’Autorità di bacino dell’Arno, costituitisi in giudizio, e vari enti tra cui Regione Toscana, Provincia di Firenze e Arpat più altri.
Il Tar ha respinto la richiesta di annullamento degli atti che permettono alla Ecos, assistita dall’avvocato Duccio Traina, di potenziare gli impianti. “La sentenza del Tar della Toscana dà ragione alle tesi presentate a contrasto del ricorso del Comune considerato che Ecos ha sempre rispettato tutte le autorizzazioni del caso; inoltre ridà fiducia all’impresa e condanna la controparte anche alle spese processuali”, ha osservato il presidente di Confindustria Chianti, Claudio Tongiani. L’associazione segue da vicino la questione per cui Ecos, che dà lavoro a 20 addetti (più altrettanti nell’indotto), è in procinto di incrementare la sua capacità produttiva.
“La sostenibilità ambientale è uno dei pilastri dello sviluppo”, ha aggiunto Tongiani, ed “Ecos ha investito oltre 10 milioni di euro in questo progetto”. “Ora si tratta di migliorare una sinergia tra sistema industriale, mondo istituzionale e parti sociali”. Confindustria Chianti e l’azienda si aspettano che si apra “un dialogo serio e costruttivo come quello di verificare insieme al Comune l’impatto delle attività, dei prodotti e servizi al fine di
gestirne gli aspetti ambientali secondo un approccio collaborativo di controllo” e “per promuovere anche l’utilizzo
delle migliori tecnologie disponibili”.