Prato – Nuovi controlli sulle attività produttive ad impatto ambientale hanno portato alla scoperta, in via di Montemurlo, località Viaccia, di un capannone in cui erano stoccate quasi 800 tonnellate di rifiuti gestiti in modo illecito, portando al sequestro dell’immobile e alla denuncia del titolare dell’attività. E’ l’esito dei controlli interforze di Polizia Municipale e Arpat effettuati nella serata del 23 novembre.
Al momento dell’ingresso nell’azienda, gestita da un soggetto italiano, posta nella locale Via di Montemurlo, nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che è stato invece rinvenuto dagli accertatori. La ditta è risultata regolare solo sulla carta. All’interno del capannone erano infatti state stipate quasi 800 tonnellate di rifiuti, costituiti per la maggior parte dai ben noti sacchi neri contenenti ritagli tessili, all’interno di un cumulo che raggiungeva quasi il colmo della copertura dell’edificio ed addossati completamente alle pareti, tanto da impedire l’apertura di alcune finestre. Frammisti ai rifiuti tessili sono stati inoltre rinvenute anche tipologie di rifiuti, quali cartone, profilati in plastica, cartelli stradali in metallo, materiale elettrico, rifiuti urbani.
L’impianto avrebbe invece dovuto cernire, selezionare e tenere in aree appositamente separate e distinte le vari tipologie di rifiuti per permettere le successive operazioni di recupero, consistenti nella finalità stessa dell’impianto. Ed invece tutto il materiale in ingresso era stato accumulato indistintamente, anche in altezza, andando a creare una vera e propria discarica all’interno del locale, con rischi di crollo e compromissione della sicurezza dei lavoratori in quanto non erano nemmeno state realizzate le corsie di viabilità per i pedoni ed i mezzi operativi.
Al fine di fare maggior spazio all’interno dell’impianto, per poter stipare i sacchi di rifiuti, i vari container scarrabili che nell’atto autorizzativo erano previsti come disposti all’interno dei locali erano stati invece spostati sul piazzale esterno di pertinenza e privi di copertura, diventavano oggetto di operazioni di dilavamento di rifiuti da parte delle acque meteoriche. Rilevate anche numerose violazioni da parte del personale dei Vigili del Fuoco, per la mancanza di atti autorizzativi e presidi antincendio.
Per tali motivi Arpat e personale appartenente al nucleo di Polizia Ambientale della Polizia Municipale hanno effettuato il sequestro dell’immobile e denunciato il titolare per la gestione illecita di rifiuti non pericolosi.