Rifiuti, le incognite della raccolta differenziata

Primi in regione come comune capoluogo e come provincia ma lontani dagli obiettivi

Primi in regione come comune capoluogo e come provincia per la raccolta differenziata, 56 e 58% ma gli obiettivi erano più alti e l’incognita del raggiungimento del 67% entro il 2015 pesa sulla gestione complessiva della partita. I dati diffusi dalla Regione, in linea con quelli del Rapporto rifiuti, hanno una doppia valenza di lettura.

Quella positiva è appunto il primato reggiano in Emilia Romagna, quella negativo è la percentuale comunque inferiore alle previsioni. Anche in vista di una quantità minima di rifiuti da smaltire perché, almeno sulla carta, il progetto dell’inceneritore è da oggi ufficialmente accantonato. La giunta del comune di Reggio ha infatti approvato il protocollo d’intesa sul polo ambientale integrato di Gavassa che prevede la costruzione di un impianto di trattamento meccanico biologico avviando un percorso amministrativo, che non sarà breve, che include anche analisi e valutazioni tecniche impiantistiche, conferenza dei servizi e istruttoria urbanistica. Se si aggiunge che il Piano provinciale d’ambito ha ribadito le dismissioni future del vecchio inceneritore di Cavazzoli, l’obiettivo di una raccolta differenziata elevata diventa indispensabile.

Intanto ci sarà l’estensione del porta a porta a 250mila cittadini, poi si vedrà. Lo stop ai lavori del termovalorizzatore di Parma, che potrebbe diventare definitivo, getta un’ulteriore sguardo di preoccupazione. Quello sarebbe potuto essere infatti l’unico forno inceneritore dove smaltire anche i rifiuti dalla nostra provincia

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