Firenze – Una svolta storica, una vera e propria rivoluzione che riguarda il lavoro, e fra il lavoro uno di quelli che finora ha più patito la mancanza di diritti, tutele, e via di questo passo: quello dei riders, ciclofattorini o ragazzi “portapizza” che dir si voglia. A Firenze infatti un tavolo fra sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e azienda, vale a dire una delle storiche più radicate sul territorio, la fiorentina Runner Pizza, ha prodotto il “miracolo”: l’azienda infatti assumerà duecento riders inquadrandoli a tempo indeterminato nel contratto nazionale della logistica.
Un passo importante, ma che può e deve diventare epocale, come ricorda l’amministratore delegato di Runner Pizza Tiziano Capitani, “solo se anche le aziende di delivery si uniranno e accoglieranno questo contratto. Altrimenti, la nostra sarà la sola azienda che avrà costi più alti”. Sì, ma anche la possibilità di dichiarare (e l’amministrazione sottolineerà questa caratteristica, come dichiarano sia il sindaco Dario Nardella che l’assessore al lavoro Andrea Vannucci), magari con un bollino o qualcosa di simile, la regolarità del lavoro dei suoi dipendenti. E, almeno a Firenze, tutti sono convinti che ciò possa costituire una “marcia” in più.
Innanzitutto, ecco cosa ci guadagnano i lavoratori: tutele in caso di malattia o infortunio, contributi, anzianità lavorativa, inserimento della clausola sociale, tutto ciò che rende un contratto di lavoro “contratto di lavoro”; in questo caso, da lavoratori subordinati. Infatti, come sottolineano tutti e tre i sindacalisti intervenuti, Andrea Gambacciani, Filt Cgil Firenze, Michele Panzieri, Uil Trasporti Toscana, e Mauro Gambaiani , Fit-Cisl Firenze, gli strumenti ci sono: il “segreto” è applicarli. Ed ecco cosa significa: nel contratto nazionale della logistica la figura del rider è non solo prevista, ma normata. Con il tavolo fiorentino fra sindacati e azienda, in punta di seconda contrattazione, nella cornice nazionale sono state introdotte tutte quelle particolarità che, dicono sia i sindacalisti che il rappresentante dell’azienda, vengono incontro alle “esigenze” del lavoro, molto particolare, dal momento che non consce ovviamente la stessa intensità temprale, ma viene piuttosto suddiviso in fasce che si massimizzano a ridosso delle ore della cena. Senza ovviamente rinunciare alle tutele. Insomma, tutele e diritti possono sopravvivere anche ai “nuovi” lavori. E se questo, come testimonia “l’accordo di Firenze” è possibile, ovviamente il messaggio viene lanciato oltre la Toscana per arrivare a Roma, sulla scrivania di Di Maio, che viene invitato a guardare a ciò che succede in regione.
“Si tratta di uno spartiacque, attivo da ora in poi sulle politiche del lavoro. Per la prima volta in Italia viene applicato ai riders il contratto collettivo nazionale della logistica – dice il sindaco Dario Nardella – sono orgoglioso che questa svolta parta da Firenze. Con l’assessore al lavoro Andrea Vannucci convocheremo un tavolo, anche in estate, con tutte le altre aziende che si occupano di delivery, chiedendo loro di assumere una posizione molto chiara circa l’inquadramento contrattuale (su questo contratto dei lavoratori di Runner Pizza), un sì o un no. Assicuriamo la massima pubblicizzazione se verrà dato l’assenso. Le aziende che diranno no saranno “sorvegliate speciali”, in accordo con l’Ispettorato del lavoro, l’Agenzia delle Entrate” e in generale tutti i soggetti adibiti al controllo delle condizioni del lavoro.
“Il settore del food delivery è in espansione e i lavoratori hanno diritto alle tutele contenute nel Contratto nazionale Merci e Logistica – dice ancora Gambacciani – l’intesa siglata con Runner Pizza a Firenze, a partire dalla clausola sociale, dimostra come con la contrattazione di secondo livello si possa garantire l’utilizzo del lavoro subordinato in questo settore”.