Ricoveri entro 30 giorni in almeno il 90% dei casi che si possono programmare, restando ovviamente l’intervento immediato nelle situazioni d’urgenza. Dunque, tempi certi, anche attraverso la completa informatizzazione delle prenotazioni e a una app che permetterà al paziente di monitorare in tempo reale la propria posizione in lista, in particolare per le patologie oncologiche e quando siano richieste prestazioni come la chemioterapia, la coronarografia, l’angioplastica coronarica, la tonsillectomia. Sono gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna intende centrare entro la fine del 2017 con il Piano per la riduzione delle liste d’attesa per i ricoveri ospedalieri programmati, al quale destina 6 milioni di euro per l’assunzione di nuovo personale sanitario.
Un Piano ad hoc che segue quello che ha già portato la Regione ad azzerare o quasi le liste d’attesa per le visite specialistiche e gli esami strumentali, oggi garantiti entro i tempi previsti: rispettivamente entro 30 giorni in ambito distrettuale e 60 giorni in ambito sovra-distrettuale. Una quota che era al 58% nel gennaio 2015, inizio della legislatura, coi tempi d’attesa abbattuti grazie a un investimento di 10 milioni di euro per l’assunzione di 150 professionisti, oltre che per una maggiore flessibilità negli orari delle strutture, con la possibilità di erogare prestazioni sanitarie nelle ore serali e nei fine settimana.
Nel 2016, in Emilia-Romagna il 71% degli interventi programmati per patologie neoplastiche è stato effettuato entro 30 giorni dalla prenotazione e il 90% entro 60 giorni; l’80% degli interventi di protesi d’anca è avvenuto entro 180 giorni dalla prenotazione. Tempi, questi, che la giunta intende ridurre ulteriormente entro dicembre 2017 anche attraverso investimenti mirati al reclutamento di professionisti, come già avvenuto per le prestazioni specialistiche: per i ricoveri programmati saranno possibili investimenti 6 milioni di euro. Per le patologie neoplastiche nel 90% dei casi il ricovero dovrà essere garantito entro 30 giorni. L’obiettivo è del 90% perché occorre tenere conto di una quota di pazienti che – per caratteristiche particolari legate alla patologia – hanno bisogno, prima dell’intervento, di trattamenti o approfondimenti specifici. E questo, di fatto, allunga il tempo d’attesa per il ricovero vero e proprio.
Per le protesi d’anca, si punta a portare dagli attuali 8 a 9 casi su 10 i ricoveri programmabili garantiti entro i 180 giorni, mentre per tutte le altre prestazioni oggetto di monitoraggio nazionale per il 90% dei casi il ricovero avverrà entro i tempi indicati (sempre a livello nazionale) per le relative classi di priorità. Nel dettaglio, si tratta di by pass aortocoronarico, angioplastica coronarica, endoarterectomia carotidea, tonsillectomia, chemioterapia, coronarografia, biopsia del fegato, emorroidectomia, riparazione di ernia inguinale. Per questi interventi, il ricovero sarà garantito entro 30 giorni per i casi clinici che possono aggravarsi rapidamente, tanto da diventare emergenti o da determinare una compromissione della prognosi (classe A). Questa è la classe di riferimento per le patologie neoplastiche. Dovrà avvenire invece entro 60 giorni per i casi clinici che presentano dolore intenso o gravi disfunzioni o grave disabilità, ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente (classe B).
Il termine sarà di 180 giorni per i casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzione o disabilità ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, né l’attesa può diventare una pregiudiziale per la prognosi (classe C). Per quei casi clinici senza dolore, o disfunzione o disabilità (ricovero che non richiede la definizione di un’attesa massima), la prestazione andrà comunque garantita entro i 12 mesi.