Ammontano a 51 milioni e 630mila euro le risorse che il ministero dei Beni e delle attività culturali ha destinato alla ricostruzione di 21 edifici di interesse culturale, tra chiese e luoghi non destinati al culto del territorio emiliano-romagnolo lesionati dal sisma del maggio 2012. La Corte dei Conti ha dato il via libera agli interventi che sono spalmati in quattro tranche annuali tra il 2016 e il 2019. Si tratta di opere di conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione di 21 beni culturali che si trovano nelle zone di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia.
“Sulla ricostruzione stiamo portando avanti un lavoro davvero molto importante – sottolinea il presidente della Regione e Commissario alla ricostruzione, Stefano Bonaccini – grazie a un’azione condivisa che ci ha permesso di far tornare la gran parte delle persone nelle proprie abitazioni, di non far perdere un giorno di scuola agli studenti e di far ripartire l’economia a ritmi addirittura superiori rispetto a prima. E ora, con il via libera a questi 51,6 milioni, daremo ancora più forza all’azione di recupero del patrimonio storico e architettonico dei nostri luoghi”.
“Lo sblocco di queste importanti risorse è una notizia molto attesa nelle aree colpite dal terremoto – afferma l’assessore alla Ricostruzione post-sisma, Palma Costi – che ci consente, come avevamo annunciato, di accelerare il percorso dedicato agli edifici storici. Un tassello fondamentale affinché la nostra terra ritorni più bella e forte”.
GLI INTERVENTI
Nel bolognese sono previsti cinque interventi, per un totale di 5 milioni e 700 mila euro. Interesseranno, a Crevalcore il Teatro (2 milioni), il Palazzo comunale (1 milione) e Villa dei Ronchi (2 milioni), e a Bologna la Chiesa del SS.mo Salvatore (300 mila euro) e San Barbaziano (400 mila euro).
Nel modenese sono previsti otto interventi, per 27 milioni e 380 mila euro. A Modena riguarderanno il Monastero di San Pietro (1,450 mila euro) e l’archivio di Stato (2 milioni e 500 mila euro); a Cavezzo, la chiesa di San Giovanni di Disvetro (6 milioni e 400 mila euro) e quella di Motta, Santa Maria ad Nives (2 milioni e 400 mila euro); a Villafranca, nel Comune di Medolla, la chiesa di San Bartolomeo (7 milioni e 100 mila euro); a San Felice sul Panaro, la chiesa di San Biagio in Padule (4 milioni e 400 mila euro); a Mirandola la chiesa di San Francesco (3 milioni) e a Finale Emilia la chiesa della beata Vergine del Rosario (130 mila euro).
Nel ferrarese sono previsti sette interventi per un totale di 15 milioni e 550 mila euro. A Ferrara saranno sulla Basilica cattedrale di San Giorgio Martire (7 milioni e 700 mila euro), le chiese di Sant’Apollonia (800 mila euro), di San Francesco (2 milioni e 300 mila euro) e dei Santi Giuseppe Tecla e Rita (500 mila euro) e Casa Minerbi (200 mila euro); a Buonacompra di Cento sulla chiesa di San Martino di Tours (4 milioni di euro) e a Mirabello sull’Oratorio della Beata Vergine di San Luca (50 mila euro).
Infine, nel reggiano è previsto l’intervento sul Castello di Canossa (3 milioni di euro).