Ricordo di Gianfranco Draghi, artista dell’anima

Firenze – Da alcuni giorni siamo tutti un po’ più poveri perché il 14 settembre scorso, a Fiesole, è scomparso Gianfranco Draghi, personaggio di grande cultura ed eclettico,figura di spicco nel panorama artistico e letterario, fra i primi presidenti dell’Associazione Italiana di Psicologia Analitica. Gianfranco Draghi nasce il 1 luglio del 1924 a Bologna dove rimane fino al 1928. (La sua infanzia è ricostruita nel racconto autobiografico “Infanzia e principio di una adolescenza, ovvero Tommaso il cavaliere” che l’artista scriverà nel ’52, pubblicandolo soltanto mezzo secolo dopo con  una prefazione di Giuseppe Pontiggia).

In seguito Draghi si trasferisce  a Milano ove frequenta il Liceo Parini ed è allievo di Cesare Musatti. Militante nel Partito d’Azione a Milano, nel settembre 1943, si rifugia in Svizzera, dove frequenta esponenti dell´antifascismo e della cultura europea. Dopo la guerra si laurea con Eugenio Garin a Firenze con una tesi su Leon Battista Alberti. Amico di Cristina Campo, stampa gli scritti di lei su “La Posta letteraria” del Corriere dell´Adda e del Ticino, foglio che dirige pubblicando fra l´altro scritti di Mario Luzi, Giuseppe De Robertis, Ferruccio Masini, Margherita Harwell Pieracci e Anna Maria Chiavacci.

Conosce Altiero Spinelli e si impegna con lui nella battaglia per l´Unione federale europea, accanto a Luciano Bolis e dirigendo anche la rivista culturale federalista “I quaderni della crisi”. Seguiranno alcuni saggi (come “Sul mito d’Europa”), poesie e appunto favole ( è il caso de “L’orso europeo. Ovvero il negozio di giocattoli”). Nel 1958 a Roma è allievo dello psicoterapeuta junghiano Ernst Bernhard diventando a sua volta psicoterapeuta a Firenze e uno dei primi presidenti della neonata Associazione Italiana di Psicologia Analitica.

Negli anni settanta contemporaneamente al lavoro di psicanalisi, incentrato soprattutto sui sogni, si dedica intensamente all’arte in tutte le sue forme: scrittura, pittura, scultura e teatro-musicale. Nel novembre del 2009 il Comune di Fiesole, in occasione della Festa della Toscana,  gli dedica la mostra antologica “I volti della creatività” nella Sala Antiquarium Costantini e nel Museo Archeologico.

Nel marzo 2011, poi, il Consiglio regionale della Toscana, presieduto da Alberto Monaci,  organizza una imponente mostra personale a palazzo Bastogi in Firenze con dipinti e disegni, sculture in bronzo e mezzipunti. Gianfranco Draghi, negli ultimi anni, vive a Fiesole, dedicandosi sempre alla scrittura e alla realizzazione di marionette, alla scultura di bronzi e alla produzione di ceramiche d’arte.

Tra le ultime sue opere letterarie ricordiamo “L’allocco e altre cose famigliari, a cura di Marco Munaro, Rovigo, Il Ponte del Sale, 2009 e “Secondo la propria degnità. Leon Battista Alberti e Simone Weil”, Milano, Raccolto Edizioni, 2011 (con interventi di Arturo Colombo, Filippo La Porta e Lucio Levi).

 

 

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