Prato – La notizia della morte di Roberta Betti si è diffusa rapidamente in città e ha colto di sorpresa coloro che la conoscevano e l’amavano. Perché solo pochi intimi sapevano che era ricoverata già da qualche giorno nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale e che le notizie sulla sua salute non lasciavano presagire nulla di buono.
Ora che Roberta se ne è andata i pratesi si sentono improvvisamente più poveri perché con lei scompare la persona che ha contributo a dare un’immagine della città che poteva osare e vincere. Il suo nome è stato indissolubilmente legato al destino di un luogo simbolo della città il teatro Politeama (che rischiava negli anni ’80 di scomparire per diventare altro) e che grazie al suo impegno unito alla tenacia ha ritrovato splendore tornando a nuova vita.
“Un luogo – come ha fatto notare il consigliere del Politeama Maurizio Nardi – che grazie a lei non è solo teatro ma anche luogo di aggregazione sociale; perché a Roberta stavano particolarmente a cuore i giovani e gli anziani e quando organizzava i cartelloni pensava soprattutto a loro.”
La Camera ardente è allestita al Teatro Politeama da oggi mercoledì 22 gennaio dalle 16 alle 23; giovedì dalle 11 alle 23; venerdì dalle 9 alle 12. Venerdì la commemorazione pubblica al Teatro Politeama e alle 15 i funerali in Duomo.
In foto Roberta Betti.