Riciclaggio, in regione 18 segnalazioni al giorno

I dati semestrali arrivano dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia: il record di Bologna.

E’ allarme riciclaggio in Emilia-Romagna dove, tra gennaio e giugno 2017, è stata registrata una media di diciotto segnalazioni al giorno. I dati semestrali arrivano dall’Unità di Informazione Finanziaria, la sezione della Banca d’Italia che monitora le operazioni sospette, trasmesse da intermediari finanziari e professionisti, con l’obiettivo di contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo internazionale.

L’allarme arriva dal coordinamento Legalità e sicurezza della Cgil Emilia Romagna: nella cartina che mostra la frequenza dei casi sospetti l’Emilia-Romagna appare del rosso più intenso e diffuso, confermando l’estensione radicata del riciclo e delle illegalità economiche, che pongono la regione al quinto posto dopo Lombardia, Campania, Lazio e Veneto. Nel primo semestre di quest’anno, nelle nostre province si sono raccolti 3.250 casi segnalati: ben 522 in più rispetto allo stesso semestre 2015. Diciotto pratiche ogni santo giorno, feste comprese.

Il capoluogo emiliano, in questa classifica, si piazza molto in alto: Da Bologna arrivano 753 segnalazioni, da Modena 529, ma è la prima provincia in rapporto a popolazione e imprese. Seguono Reggio Emilia (446), Parma (408), Rimini (311), Forlì (242), Ravenna 224, Piacenza (204) e ultima Ferrara (con 133 casi).

Nelle segnalazioni anti-riciclaggio c’è di tutto, dai bonifici bancari alla vendita di titoli azionari, passando per assegni e finanziamenti. Le operazioni effettuate dagli intermediari finanziari in media valgono 1,38 milioni di euro l’una, quelle di industriali o costruttori intorno ai 71mila euro. Settori e soggetti che – sottolinea la Cgil – sono i più attivi nei reati di evasione fiscale e contributiva, lavoro nero o irregolare, con aziende ‘partecipate’ da prestanome e molto attive nel giro dei subappalti.

Poi c’è il capitolo dei paradisi fiscali. Un altro buco nero sorprendente per l’Emilia Romagna è il persistente podio sul traffico di bonifici da e verso Paesi paradisi fiscali. Con in primis Modena e Ravenna per circa il 15% del totale dei bonifici esteri, seguite da Reggio Emilia e Bologna con circa il 10%.

Per questo la Cgil chiede a politica e imprenditori di aprire gli occhi: Il senso drammatico per la nostra economia del nesso fra risorse illegali, riciclaggio, presenze mafiose, lo sta ben riassumendo il pentito Antonio Valerio nelle udienze Aemilia proprio in questi giorni. Insistiamo da tempo per abbattere il silenzio e l’incredulità che ancora persistono intorno a noi. Nel dibattito pubblico ed istituzionale raramente si ragiona di questi dati, mentre dovrebbero portare tutte le istituzioni, le organizzazioni economiche, sindacali, professionali e civiche, ad agire nella prevenzione e denuncia con maggiore forza.

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