Ricerca: nuove prospettive per i malati di tumore al colon

Firenze –  Intestino sano in corpore sano. Sembra il detto di una saggezza antica, e invece è una verità scientifica su cui sta indagando l’équipe di Amedeo Amedei, immunologo presso l’Università degli studi di Firenze. In particolare il progetto di ricerca, che lo scorso anno ha ricevuto dalla Regione un finanziamento di oltre un milione di euro, ha due direttrici di indagine parallele. Da una parte delineare le caratteristiche della popolazione microbica intestinale che contribuisce alla nostra salute. E dall’altra individuare la risposta immunitaria in pazienti affetti da tumore del colon retto.

Il tumore al colon retto causa 500mila morti ogni anno in Italia e la sua insorgenza è fortemente legata a fattori di natura genetica ma, attualmente, diversi studi epidemiologici la mettono in relazione anche ad uno squilibrio della flora batterica intestinale (disbiosi) e ad una conseguente alterazione del sistema immunitario. Il progetto dell’università di Firenze si propone di sperimentare un vero e proprio protocollo terapeutico in grado di ripristinare l’equilibrio della microflora intestinale nei pazienti con tumore al colon retto sottoposti ad intervento chirurgico, migliorando la qualità di vita e allungando le loro speranze di vita.

 

 

amedeo

Un primo passaggio della ricerca è identificare quali sono le specifiche popolazioni microbiche associabili allo sviluppo tumorale e quali sono quelle capaci di modulare la risposta immunitaria. “Durante le prime fasi di vita, il complesso dei nostri microrganismi ‘educano’ il sistema immunitario a convivere con i batteri sia innocui che nocivi ed insegnano come stabilire un equilibrio che caratterizza un intestino sano” spiega Amedei. “Ed è proprio la perdita di questo equilibrio, associabile alla presenza del tumore al colon retto, ad attrarre la nostra attenzione”. Un secondo passaggio è quello di individuare con precisione il colpevole dello sviluppo di questa patologia e della sua progressione. L’intento è chiaro: una volta messe a fuoco le dinamiche esistenti fra cancro e flora intestinale, si potranno sviluppare nuovi sistemi di prevenzione e profilassi impiegando trattamenti innovativi.

“Alcuni studi, e i nostri dati preliminari, hanno evidenziato l’effetto antinfiammatorio dei probiotici nella mucosa intestinale in pazienti affetti da questo tipo di tumore, ma mai è stato fatto uno studio così accurato e con tale impatto clinico”. I dati raccolti saranno infatti usati per disegnare, in maniera specifica, nuove miscele di prodotti da somministrare a pazienti affetti da tumore colon rettale per ripristinare la corretta flora intestinale ed aiutare a prevenire le malattie comuni delle fasi post-operatorie come ricomparsa del tumore primario, metastasi e varie tipologie di infezione. “Il fine ultimo che possiamo ipotizzare è la messa a punto di un protocollo sperimentale che venga utilizzato nella comune routine post-chirurgica”.

 

Foto: l’équipe del professor Amedeo Amidei (foto sotto)

 

 

 

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