Firenze – Sono passati cinque anni da quando è nato l’Incubatore Universitario Fiorentino (Iuf), un periodo di tempo giusto per delineare un bilancio dell’attività della struttura universitaria che promuove e sostiene la nascita e la prima fase di sviluppo dei suoi spin-off, le aziende che nascono su una soluzione innovativa frutto della ricerca.
L’occasione è offerta dall’annuale Settimana dell’Università che comprende, fra gli eventi in programma, anche l’incontro “Quando la ricerca s’industria” (Tepidarium/ Giardino dell’Orticoltura, via Vittorio Emanuele, mercoledì 15 aprile ore 16) che vedrà protagonisti imprese dello Iuf e progetti nati dalle iniziative quali Impresa Campus e Start up Academy, accanto allo staff tecnico di supporto e ai rappresentanti del sistema economico e finanziario della Toscana.
Se, come ha scritto il premio Nobel Robert Solow il cambiamento tecnologico contribuisce alla crescita in modo altrettanto forte che i tradizionali fattori di produzione, lavoro e capitale, e questo si realizza grazie alla formula classica dell’innovazione (ideas+application, idee più applicazione pratica), il lavoro dell’Incubatore è progressivamente diventato un pilastro dell’economia territoriale, sia come promotore di idee che di creatore di imprese.
Del resto, guardando il livello regionale, l’indagine annuale dell’Osservatorio sulle imprese High Tech di UnionCamere Toscana e Scuola Superiore di Sant’Anna ha censito 75 imprese spin-off della ricerca pubblica, indicandole come uno dei fattori chiave di un settore che non solo è riuscito a gestire gli effetti della crisi, ma è pronto a dare un contributo importante per una ripresa che sembra ormai alle porte.
Dal 2010 a oggi lo Iuf ha ammesso alla pre-incubazione 93 progetti selezionati attraverso 9 bandi, in maggioranza di natura tecnologica (50) e scientifica (22). Di questo gruppo sono stati riconosciuti 31 spin-off. Sette parteciperanno all’incontro del Tepidarium e i loro rappresentanti racconteranno la loro storia: dall’idea al prototipo, alla costituzione dell’azienda in start up innovativa. Spiegheranno anche i problemi e gli ostacoli incontrati e quanto i tutor dell’Incubatore li hanno aiutati non solo a sviluppare la soluzione tecnologica, ma anche a impadronirsi del know how indispensabile per l’attività di imprenditore.
Un’innovazione tecnologica – dice l’Istat – si realizza infatti al momento della sua introduzione sul mercato o del suo utilizzo in un processo produttivo e dunque è necessario che i ricercatori, gli inventori, diventino anche manager che imbastiscono strategie che intervengono tempestivamente ed efficacemente sull’ organizzazione aziendale.
E’ in quest’ottica che è nata Tuscan Startup Academy finanziato dalla Regione Toscana e organizzato da tutte le università toscane con l’obiettivo di proporre percorsi di formazione dell’imprenditorialità high tech. Due dei progetti frutto di questa iniziativa verranno illustrati nel pomeriggio R&S dell’Università, così come saranno presentati tre di quelli che fanno parte di Impresa Campus, realizzato dal Centro servizi di Ateneo per la valorizzazione della ricerca e la gestione dell’incubatore universitario (con il contributo dell’Ente Cassa di risparmio di Firenze), che punta a realizzare le idee innovative di tutti quegli studenti, laureandi o dottori di ricerca, la cui creatività potrebbe trovare importanti sbocchi di mercato.
La formula dell’incontro del Tepidarium è quella della libera conversazione fra tutti coloro che partecipano al sistema della ricerca del territorio fiorentino. In primo luogo i rappresentanti delle cosiddette tre pale dell’elica che muove lo sviluppo: l’università, le istituzioni, le imprese. Saranno loro a commentare i risultati delle start up nate dalla ricerca in un dialogo aperto e senza impacci formali.