Firenze – “Terra di cultura e di arte ma anche eccellenza nella ricerca: il futuro della Toscana sta nella innovazione e il sistema della ricerca toscana dimostra anche in questa occasione, anche nei confronti del cibo e di Expo, il suo saper fare e il suo saper essere per migliorare la qualità della vita di ogni cittadino nel benessere quotidiano”. Così Emmanuele Bobbio, assessore toscano a Istruzione e Ricerca, a latere della presentazione dei progetti di ricerca (32 per oltre 4,6 milioni di spesa) per innovare le produzioni agricole e contribuire, in vista di Expo 2015, alla lotta contro le malattie correlate a una nutrizione cattiva.
“In un contesto come quello toscano dove la domanda di lavoro altamente qualificato è ancora modesta – ha aggiunto l’assessore – la creazione di spin-off e start-up innovative collegate ad attività di ricerca e ad esperienze maturate in ambito accademico può rappresentare una opportunità di impiego importante per laureati, dottori di ricerca e giovani ricercatori nelle nostre università”.
Il sistema toscano della ricerca (che unisce le tre Università generaliste, quella senese per Stranieri, la Normale e il Sant’Anna di Pisa, i due Istituti Superiori di Lucca e Firenze, più istituti e sedi operative di quattro fra i maggiori Enti di ricerca nazionali – Fisica Nucleare e Astrofisica con sede a Firenze, Geofisica e Vulcanologia con sede a Pisa, CNR con sedi a Firenze e Pisa – oltre ad altre infrastrutture di eccellenza) può contare (fonte MIUR 2012) su un totale di 7.255 fra ordinari e associati (2.766), ricercatori (2.441), ricercatori a tempo determinato e assegnisti (2.408) di cui l’80% nelle tre università generaliste.
La Toscana è fra le prime 15 regioni europee in termini di numero di pubblicazioni nelle discipline di maggiore interesse per il futuro della ricerca europea: nella fisica il rango della Toscana, rispetto alle prime 25 regioni europee, si colloca – come pubblicazioni – al 9° posto; all’8° per le scienze della terra e dell’universo; al 3° per la matematica.