Accolto dalle autorità, il prefetto Maria Guia Federico, tutti i sindaci del territorio e il vescovo Gastone Simoni, Riccardi ha partecipato ad un incontro con gli studenti delle scuole medie superiori di Prato, che non sono, come noto, solo pratesi, ma di tante, tante diverse nazionalità. I giovani di origine straniera hanno raccontato la loro esperienza a Prato e chiesto al ministro quali progetti il Governo abbia in corso per la cittadinanza degli stranieri, l'integrazione sociale e culturale, i giovani. Riccardi ha risposto loro che sta lavorando ad alcune proposte, come il prestito d'onore per avviare un'attività d'impresa, a programmi per finanziare percorsi professionali, al rilancio del servizio civile come esperienza di vita. “E' vero che Prato deve costruire una nuova identità che sorga dalle radici, dalla storia di questo territorio – ha sottolineato il ministro rivolgendosi ai ragazzi –. Voi stessi avete detto che non ci sono stranieri fra voi, ma l'integrazione è un percorso che nasce dal rispetto delle regole, da parte di tutti, e dalla conoscenza della lingua che è un veicolo decisivo per l'integrazione in Italia”.
Il ministro ha poi partecipato ad un incontro con tutti i sindaci della provincia, al termine del quale ha voluto sottolineare come “il Comune sia una porta fondamentale da aprire per i processi di integrazione, tanto più in Toscana, che vanta una storia comunale millenaria”.
Il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri che ha aperto il pomeriggio a palazzo Buonamici, di fronte alla sala del Consiglio gremita di ragazzi, concorda sull'importanza dell'integrazione socio-culturale, partendo proprio dalle nuove generazioni, "labortatorio privilegiato", come lo ha definito, e sulla necessità di lavorare ad una nuova identità. Come? attraverso un progetto avanzato di integrazione, che parta dalla diversità linguistica e di provenienza territoriale, come dato di ricchezza culturale di un territorio. Una sfida difficile, ma ineludibile per costruire il futuro, la Prato di domani, anche insieme al Governo. Con un punto fermo, contenuto anche nel discorso di Riccardi: rispetto delle regole da parte di tutti e rispetto per tutti coloro che vivono e lavorano onestamente, controlli per contrastare la clandestinità.
Le dichiarazioni
Il futuro si gioca sull'integrazione, un percorso difficile e tutto in salita per il quale serve coraggio, soprattutto in tempi di crisi come quelli che viviamo – ha detto Gestri – , e l'aiuto del Governo. La nostra comunità è già un modello irripetibile di ricchezza culturale e i giovani sono il nostro laboratorio privilegiato, ma ci serve un progetto avanzato di integrazione per costruire una nuova identità”. “Il nostro futuro si gioca sull'integrazione, un percorso difficile e tutto in salita, per il quale serve coraggio, soprattutto in tempi di crisi come quelli che viviamo – ha detto il presidente Gestri – Dobbiamo fare una battaglia culturale per opporci fermamente al prevalere della paura e dello scontro. E la responsabilità di chi amministra questo territorio è grande, ma non possiamo farcela da soli.
Chiediamo aiuto al Governo – ha proseguito Gestri – perché si possano potenziare i controlli, anche grazie al lavoro straordinario delle forze dell'ordine, e perché si modifichi la legge sull'immigrazione, che non ci salva dall'esplodere del fenomeno dei clandestini, ma al tempo stesso non tutela chi invece vive accanto a noi da anni, lavora, compra casa, manda i figli a scuola e merita rispetto”.
“Avere un compagno di banco di un'altra cultura o che parla un'altra lingua è per voi un'opportunità e una ricchezza – ha concluso Gestri rivolgendosi agli studenti – Se riusciremo a sperimentare a Prato un progetto avanzato di integrazione sarà grazie alla fiducia che avremo saputo riporre nei giovani e nelle secondo generazioni. Il percorso sarà lungo e difficile, con passi avanti e battute d'arresto, ma non arretreremo. La Prato del domani è quello che conta”.