Riapertura biblioteche, presidio alle Oblate, oltre 5mila firme raccolte

Firenze – Giorno finale di raccolta firme per l’apertura delle biblioteche (4mila online, oltre mille raccolte in presenza), biblioprecarie e biblioprecari sono convenuti davanti alle Oblate, una delle storiche biblioteche del centro storico fiorentino, e forse una delle più amate dagli utenti. Su un centinaio di bibliotecari in appalto, oltre la metà erano presenti. Fra 50 e 60 persone, in prevalenza donne, che sono entrate nel giardino delle Oblate in una sorta di pacifica occupazione, per rappresentare il loro problema: ancora fuori dal lavoro, nessuna certezza per il futuro, un passato di precarietà legato agli appalti. In compenso, si tratta di lavoratori di altissimo livello, con competenze molto profonde, che, al momento, oltre ad essere “precari per sempre”, legati al meccanismo delle esternalizzazioni, non hanno la più pallida idea di come finirà, anche se dall’amministrazione, pochi giorni fa, sembra essere stata aperta una porticina che vedrebbe il servizio tornare ad aumentare, con la possibilità anche per i blibioprecari di tornare al lavoro. Forse.
Il gruppo, dopo avere stazionato all’interno del giardino delle Oblate, si è diviso in due, una parte in strada a continuare la raccolta di firme, l’altro dentro, rispettando le  distanze di sicurezza. Un dato di fatto, la continua, crescente solidarietà della gente fiorentina. La richiesta principale, sempre quella: tornare al lavoro.
La prossima iniziativa si terrà lunedì, sotto Palazzo Vecchio, verso le ore 15, in concomitanza con il consiglio comunale, con l’obiettivo di portare la racoclta firme a conoscenza del consiglio comunale.
Nel corso dell’iniziativa odierna, sono state letti anche brevi interventi degli utenti sul servizio svolto dai biblioprecari, che in generale, oltre alla solidarietà, si dichiarano convinti della necessità di riaprire al più presto il servizio.
Ne riportiamo alcune:

Lola

Affezionata utente della Sezione Bambini e ragazzi delle Oblate

“Cari bibliotecari, siete assolutamente necessari. In tanto la scuola, i teatri e le biblioteche rimarranno chiuse non si potrà parlare di normalità.”

Utente anonima

“Li conosco quasi tutti e a molti di loro sono sinceramente affezionata. Sono preparati e hanno contribuito in maniera determinante a far rifiorire le biblioteche comunali di Firenze. L’Amministrazione, negli ultimi 15 anni, ha investito molto in questo servizio, riqualificandone le strutture e la funzione delle risorse umane impiegate in questo settore. Uno sforzo che non può essere azzerato … “

Luca 

“è necessario riaprire le biblioteche. La biblioteca Luzi è il cuore di Coverciano. Studenti, lavoratori, anziani e bambini…tutti ne sentiamo la mancanza.”

Carlo 

Le biblioteche sono il cuore della cultura, uno dei mezzi contro ignoranza, pregiudizio, analfabetismo. Sono essenziali per un popolo, sono essenziali per una città di cultura come Firenze!

Il lavoro è dignità; i lavoratori,coloro che in questo caso erogano CULTURA non possono essere utilizzati come mezzo per ripianare un bilancio.

Queste persone le ho nel cuore, alcune di loro probabilmente le ho “conosciute” quando studiavo a Firenze da fuori sede.

Ricordo la passione e la competenza nell’assistermi nelle ricerche, la pazienza di tanti di loro, bibliotecari che si facevano in quattro per farmi avere libri da fuori Regione e decine di riproduzioni digitali di testi antichi della sezione storica delle Oblate…

FORZA RAGAZZI!!!!

Paola – Le biblioteche di Firenze e dell’area fiorentina sono seminatrici fondamentali di cultura e civiltà, e le biblioteche non sono solo muri e libri.

Roberta

Le biblioteche sono in presidio importante per i cittadini, soprattutto in periodo di crisi, come accesso gratuito all’informazione e alla conoscenza

Silvia 

Per i bibliotecari e la città! Riapritele!

Nel contempo, qualcos’altro si muove. I bibliotecari dipendenti comunali hanno infatti  indetto un’assemblea per decidere il da farsi, che si terrà con ogni probabilità il 29 giugno.

Intanto, va avanti anche il “giallo” dei servizi a domicilio abitualmente espletati dagli operatori in appalto, che sarebbero stati assegnati ai lavoratori dell’autoparco congiuntamente ai dipendenti comunali delle biblioteche. La lettera fatta pervenire alle direzioni comunali coinvolte dai lavoratori degli autoparco, in cui spiegavano la loro sostanziale contrarietà a svolgere questi servizi assegnati ai colleghi precari ad ora senza lavoro, è stata ignorata. Ovviamente, come spiegano alcuni lavoratori, nell’eventualità di ordini di servizio ed eventuali provvedimenti disciplinari in caso di rifiuto, sarà molto difficile evitare di svolgerli. Tuttavia, vista la situazione, una delegazione dei lavoratori degli autoparchi sarà presente all’assemblea dei dipendenti comunali, il 29 giugno. Sottolineiamo che, per quanto riguarda i servizi in questione, dovrebbero partire martedì prossimo, per continuare il martedì e il giovedì con cadenza settimanale.

Sulla questione si registra un intervento dei consiglieri comunali di Spc Palagi e Bundu, che, oltre a esprimere la loro solidarietà ai lavoratori, si dicono convinti che la soluzione può essere trovata solo a livello istituzionale e politico, dal momento che tocca in buona sostanza equilibri di bilancio.
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