La spinta innovativa data dall’Amministrazione comunale alla Rigenerazione urbana – stop al consumo di suolo, incentivazione, semplificazione e trasparenza; grandi progetti di riqualificazione sviluppo sostenibile e attrattività, nuova economia e lavoro; riuso temporaneo di edifici dismessi e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio diffuso – a Reggio Emilia, fra il 2015 e il 2017, si comprende con immediatezza leggendo qualche dato di sintesi, presentato stamani al Tecnopolo dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio Alex Pratissoli.
Sindaco e assessore hanno incontrato un centinaio di rappresentanti di associazioni di categoria, Ordini professionali, operatori economici, imprenditori, società partecipate dal Comune, Stu Reggiane spa, Regione Emilia-Romagna, Università, centri di ricerca per restituire il percorso di lavoro svolto sino ad oggi dall’Amministrazione comunale in tema di rigenerazione urbana, riuso e sviluppo economico sostenibile.
Nel corso dell’incontro – che ha consentito una riflessione anche in vista di ‘Rethink’, il Tedx dedicato a temi del ripensare, reinterpretare e riutilizzare previsto il prossimo 13 maggio al Centro internazionale Malaguzzi – sono state delineate inoltre alcune prospettive di lavoro per i prossimi anni.
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HANNO DETTO – “Avvieremo nelle prossime settimane un percorso – ha detto il sindaco Luca Vecchi – che ci porterà all’aggiornamento degli Stati generali dell’Area Nord e del relativo Piano di azione, sulla base di un’idea condivisa di città, di una comune idea di sviluppo e di un lavoro collegiale che ristimoli il protagonismo dei diversi attori. I nostri riferimenti sono Area vasta come rete cooperante di città, innovazione e attrattività, cultura del lavoro e della legalità, a partire da alcuni grandi progetti quali Ducato estense, Arena eventi e Reggiane-Santa Croce.
“Serve – ha aggiunto il sindaco – una ripresa decisa e collettiva del lavoro sull’Area Nord in termini strategici: un lavoro che orienti e metta a sistema i punti di forza, i nuovi progetti infrastrutturali, armonizzandoli con quelli che sono in essere, con i risultati eccellenti già conseguiti a cominciare dalla stazione Av Mediopadana e, prima ancora, con il grande capitale umano, di idee e talenti, di cui è assai ricca la nostra comunità”.
L’assessore Pratissoli ha presentato i risultati sin qui raggiunti in tema di Rigenerazione urbana e le prospettive di lavoro dei prossimi mesi, sottolineando, in tema di Area Nord, che “un aggiornamento del masterplan dell’Area Nord è necessario, per mettere a sistema interventi pubblici e privati in grado di attuarne in modo coerente gli obiettivi e le necessarie opere pubbliche utili ad infrastrutturare ulteriormente la città nel rispetto dei principi della rigenerazione urbana”.
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BILANCIO SULLA RIGENERAZIONE E PROSPETTIVE
– 206 ettari‘riconvertiti’ da edificabili ad agricoli (136 ettari nel 2015 con la variante in riduzione e successivamente altri 70 ettari da piani non convenzionati)
– 1.130 alloggi in meno
– 40.000 metri quadrati di superficie di vendita commerciale in meno fuori dal centro storico.
Incentivi alla rigenerazione:
– 650 cantieri privati (dai piccoli ai più grandi interventi) avviati in Centro storico, con un aumento degli investimenti del 23%
– 300.000 euro destinati al Bando per contributi alla riqualificazione delle facciate degli edifici del Centro storico
– 50% di sgravi sugli oneri di urbanizzazione per interventi di riqualificazione
– 65% di sgravi sulla monetizzazione dei parcheggi pubblici.
Semplificazione e trasparenza:
– 3 varianti (per semplificare le procedure per il recupero del patrimonio edilizio esistente ed introdurre il concetto del riuso temporaneo; per sostenere il lavoro in territorio agricolo; per semplificare e incentivare economicamente il commercio, la residenza e la qualità urbana in Centro storico)
– 1 Protocollo per la legalità Prefettura-Comune
– 1 marchio Whitelist per la trasparenza e la legalità delle imprese.
Informazione:
– Certificato di destinazione urbanistica (Cdu) via Posta elettronica certificata (Pec)
– Psc e Rue online
– Pratiche edilizie online (Sieder)
– Digitalizzazione dell’archivio urbanistico-edilizio entro il 2017.
Sviluppo sostenibile e lavoro, 9 grandi progetti pubblici e pubblico-privati:
– Parco Industriale Mancasale
– Parco Innovazione Reggiane
– Progetto Riuso temporaneo nel quartiere di Santa Croce (7 edifici dismessi la cui riqualificazione è finanziata dalla STU Reggiane e dal bando sulle periferie del Governo con oltre 2,2 milioni di euro)
– la riqualificazione del San Lazzaro a campus universitario
– i numerosi interventi in Centro storico su piazze, vie ed edifici pubblici e privati ((da Palazzo Busetti, al Palazzo del Carbone, dal Palazzetto, ai nuovi alloggi universitari in Via Roma, alla nuova sede Unicredit in Via Toschi, al recente intervento all’ex all’Alexander)
– Stazione Av Mediopadana
– Tangenziale Nord (completamento, in fase di appalto)
– Arena eventi Campovolo candidata ad ospitare la più grande arena spettacoli permanente in Europa come volano per il turismo ed i settori produttivi e della ricerca ad esse collegati – Parco Industriale Villaggio Crostolo (in progettazione).
Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio diffuso grazie al progetto Rebuild:
– 300 condomini
– 7.500 appartamenti
– 30.000 abitanti.
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“Conclusa l’epoca dello sviluppo quantitativo, dello sfruttamento delle risorse naturali in maniera illimitata – ha detto l’assessore Pratissoli – e fra tali risorse vi è anche il suolo che è stato spesso soggiogato alla logica della mera rendita fondiaria, e dopo la pesante crisi economica innescatasi nel 2008 che ha introdotto mutamenti strutturali nell’economia, nel lavoro, nel fare impresa oggi la direzione del progresso indica nuove rotte: quelle del riuso, dell’economia circolare, della produzione ad alto valore aggiunto e a basso impatto ambientale, dell’innovazione sociale, di prodotti e processi che occorre saper comprendere e intraprendere con rapidità”.
UN DIVERSO MODELLO DI SVILUPPO – La rigenerazione urbana è parte di questa “rivoluzione verde” e su di essa sono state impostate tutte le politiche urbanistiche dell’attuale mandato politico-amministrativo, “con l’obiettivo – ha sottolineato Pratissoli – di proporre un differente modello di sviluppo che immagina e progetta una città in grado di crescere rigenerandosi all’interno dei propri confini. Non come rinuncia, ma come straordinaria opportunità per definire un nuovo equilibrio, maggiormente competitivo, tra urbanistica, sviluppo economico, coesione sociale, sostenibilità ambientale. Un progetto così complesso deve essere in grado di tenere assieme la dimensione strategica e quella operativa, con l’obiettivo di attuare concretamente, giorno per giorno, il disegno di più ampio respiro immaginato per il futuro della nostra città”.
Con questo spirito le declinazioni concrete della rigenerazione urbana hanno preso la forma, da un lato, di progetti specifici quali il Parco Innovazione alle Reggiane, la riqualificazione di Mancasale con la creazione del Parco Industriale, l’Arena eventi Campovolo, il Campus universitario San Lazzaro, gli interventi pubblici e privati in Centro storico o ancora il riuso temporaneo degli edifici dismessi nel quartiere storico di Santa Croce; dall’altro nella definizione delle scelte strutturali normative e incentivanti, che sosterranno la rigenerazione urbana diffusa nei prossimi anni; dall’altro ancora proponendo un differente modello industriale per le costruzioni con il progetto Rebuild fondato sull’opportunità economica del recupero dell’esistente.
LE SCELTE STRUTTURALI PER LA RIGENERAZIONE URBANA DIFFUSA – Con una netta scelta in favore della rigenerazione, l’Amministrazione ha cancellato ed escluso dalla possibilità di essere edificati sotto la vigenza dell’attuale Poc oltre 2 milioni di metri quadrati di aree potenzialmente urbanizzabili pari a 1.130 alloggi, cui va aggiunta la recente variante sul commercio che cancella 40.000 metri quadrati di Superficie di vendita nelle aree esterne al centro storico.
Si è poi intervenuti con tre varianti puntuali:
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la prima per semplificare drasticamente le procedure per il recupero del patrimonio edilizio esistente ed introdurre il concetto del riuso temporaneo;
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la seconda per sostenere ed incentivare il lavoro in territorio agricolo;
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infine la terza per semplificare e incentivare economicamente il commercio, la residenza e la qualità urbana in Centro storico.
Contemporaneamente a scelte che andavano nella direzione di una forte semplificazione delle procedure, si è intervenuti per innalzare il livello dei controlli sulle infiltrazioni mafiose nell’edilizia, nonché impedire l’apertura di nuove sale scommesse sul territorio comunale, facendo diventare la legalità un valore aggiunto, anche commerciale, per le imprese grazie al marchio White List.
Si è inoltre avviato un processo, tutt’ora in atto, di progressiva informatizzazione delle procedure per ridurre tempi e costi nella presentazione delle pratiche, perché la semplificazione, per essere efficace, non può vivere solo nella dimensione normativa ma anche, e soprattutto, nel rinnovamento degli strumenti e processi coi quali siamo abituati a lavorare.
Alla semplificazione delle procedure si è infine affiancata l’approvazione degli sgravi economici per tutte le ristrutturazioni edilizie e le manutenzioni straordinarie onerose su tutto il territorio comunale, attraverso uno sconto del 50% degli oneri di urbanizzazione e del 65% del valore di monetizzazione dei parcheggi pubblici, che generano risparmi per i cittadini superiori, nel caso ad esempio della ristrutturazione di un appartamento di 100 metri quadrati, ad oltre 10.500 euro rispetto alla nuova costruzione.
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Nei prossimi due anni l’obiettivo è quello di estendere i benefici della semplificazione normativa per la rigenerazione urbana introdotti a Mancasale, Santa Croce e Centro storico, in tutto il resto della città anticipando, con una variante generale al Regolamento urbanistico ed edilizio (Rue), i contenuti del futuro Piano urbanistico generale previsti dalla nuova legge Urbanistica regionale in discussione in questi mesi. L’obiettivo è accelerare i processi di rigenerazione spostandone l’attuazione dal Piano operativo comunale (Poc) agli interventi edilizi diretti (come avviene ora su Mancasale), definendo inoltre gli usi non ammessi anziché l’individuazione puntuale degli usi consentiti (come è stato fatto per il Centro storico), dando pertanto maggiore dinamicità alle possibilità di nuovi insediamenti nel tessuto urbanizzato e la trasformazione di quelli esistenti.
INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA – Grazie anche alle varianti in riduzione, agli incentivi economici e semplificazioni adottate, il piano urbanistico ha consolidato una visione di città i cui temi cruciali sono rappresentati da lavoro, competitività territoriale, innovazione, contestualizzazione nell’Area vasta, lotta ai cambiamenti climatici, riduzione del consumo di suolo e rigenerazione urbana.
Ora è sempre più necessario affiancare al Piano progetti e strumenti in grado di attuare concretamente, giorno per giorno, quella visione strategica di città che pone al centro i cittadini, le imprese, i loro bisogni nel rispetto e valorizzazione del territorio e della comunità che li ospita.
L’urbanistica deve in tal senso sapersi adeguare rapidamente e in maniera trasparente alle opportunità che partenariati seri, dal punto di vista della fattibilità tecnica ed economica, possono proporre alla città, quando questi presentano contenuti di rilevante interesse pubblico.
Questo non significa sostituire la pianificazione con la contrattazione, al contrario significa investire di grande responsabilità gli Enti locali e la comunità nel suo complesso, rispetto ad un disegno strategico per lo sviluppo sostenibile delle città, creando al contempo le condizioni per attuarlo concretamente coinvolgendo competenze e risorse private.
Da questo punto di vista:
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la riqualificazione del San Lazzaro a Campus universitario;
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il programma di rigenerazione delle Reggiane;
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la candidatura dell’area del Campovolo ad ospitare la più grande Arena eventi permanente in Europa come volano per il turismo e i settori produttivi e della ricerca ad esse collegati;
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la riqualificazione di Mancasale;
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i numerosi interventi di rigenerazione del Centro storico (palazzo Busetti, palazzo del Carbone, palazzo Patronieri, palazzo Da Mosto, Palazzetto dello Sport; i nuovi alloggi universitari in via Roma, l’ex cinema Alexander)
devono essere tutti visti come il paradigma di un necessario cambio di metodo dove la governance pubblica deve sollecitare la costruzione di una rete di relazioni tra attori pubblici e privati, i quali, attraverso partenariati, siano nelle condizioni di condividere risorse economiche e competenze in grado di attuare progetti di rilevante interesse pubblico.
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Nei prossimi anni l’obiettivo è quello di:
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Completare l’intervento dei capannoni 17 e 18 ed ampliare il Parco Innovazione anche ai capannoni limitrofi al fine di ospitare nuove aziende e dedicare spazi alla memoria, allo sport e il divertimento sulla base del progetto finanziato dal bando periferie della presidenza del Consiglio dei ministri;
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realizzare entro l’estate del 2018 la grande Arena eventi Campovolo in grado di ridefinire il ruolo della nostra città nelle dinamiche turistiche dell’Area mediopadana;
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accelerare i processi di rigenerazione a Mancasale ed estendere le agevolazioni urbanistiche introdotte nel Parco Industriale al Villaggio Crostolo, avviando al contempo il progetto di riqualificazione di quest’area industriale;
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riqualificare Via Gramsci in maniera coerente con gli investimenti su lavoro e innovazione che si stanno sviluppando nell’Area nord;
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potenziare i servizi della stazione Av Mediopadana ed i suoi collegamenti con il resto della città, avendo l’obiettivo di avvicinarla il più possibile agli altri nodi dell’Area Nord in termini di capacità di trasferimento di conoscenze e flussi di persone;
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per quanto riguarda il Centro storico verranno sostenuti processi di rigenerazione che prevedono: il recupero dell’immobile di Ausl in viale Monte San Michele riqualificando la strada e potenziando il collegamento con i Chiostri di San Pietro e la Via Emilia; ricercare funzioni in grado completare l’intervento di riqualificazione della Polveriera; recuperare a nuova vita gli ex cinema del Centro storico, l’ex sede Aci e i tanti volumi vuoti, interpretando in chiave moderna le nuove esigenze residenziali e del terziario avanzato della città.
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RIUSO DEGLI SPAZI ABBANDONATI – Occorre soprattutto fare in modo che l’effetto rigenerativo degli spazi abbandonati si traduca in un effetto rigenerativo per le comunità che le abitano. Ciò non deve avvenire necessariamente attraverso gli stessi linguaggi e strumenti dei grandi programmi di rigenerazione.
Un esempio alternativo e virtuoso in tal senso è rappresentato dagli interventi a bassa definizione edilizia ma ad alto contenuto sociale attraverso i quali verranno riusati luoghi disabitati a Santa Croce. In questo caso si è ribaltato il modello tradizionale del fare città: dal controllo tipico di visioni monodirezionali dall’alto verso il basso, alla responsabilità diffusa della cura dei luoghi dell’abitare quotidiano.
Sette edifici abbandonati, generatori di degrado, ospiteranno funzioni sociali, sportive, ricreative, culturali in grado di far riabitare fabbriche, case, discoteche e soprattutto coinvolgere le persone del quartiere offrendo nuovi servizi e mettendosi in rete con quelli esistenti.
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Un progetto che si pone l’obiettivo di essere completato e divenire pienamente funzionate entro fine consigliatura grazie al contributo di 1.250.000 euro dalla Stu Reggiane, di 990.000 euro dal bando aree urbane e periferie e 400.000 euro dalle associazioni che si insedieranno. Santa Croce diverrà il laboratorio del riuso in grado di sollecitare la nascita di altri progetti analoghi nel resto della città, anteponendo alle regole urbanistiche la voglia di cooperare tipica della nostra comunità come veicolo per rigenerare spazi abbandonati.
INDUSTRIA DEL RIUSO – La rigenerazione ha il compito, oltre che di definire una forte discontinuità rispetto ai modelli quantitativi del passato, di far nascere una grande industria della riqualificazione energetica e sismica degli edifici. Il fatto che i tre quarti degli edifici urbani abbia oggi più di 40 anni, arco temporale oltre il quale vi è la necessità di rinnovare involucro e impianti, evidenzia la congiunturalità di questo passaggio che rappresenta contemporaneamente una rilevante occasione per liberare risorse ambientali ed economiche da reinvestire sul territorio, nonché per la riconversione del settore edile verso il recupero del patrimonio edilizio esistente. Il sistema imprenditoriale, accompagnato dalle istituzioni, credo debba cogliere questa occasione per sancire definitivamente il passaggio a nuovi modelli, introducendo profonde innovazioni tecnologiche di prodotto ed ampliando i processi produttivi che dovranno ricomprendere, oltre alla generazione di beni, anche i servizi – di audit, gestione e finanziamento – indispensabili per offrire un prodotto finale chiavi in mano.
In tal senso, si è favorito ed incentivato a Reggio Emilia, con il Progetto Rebuild, la costituzione di una rete di imprese formata da 3 studi di progettazione, 8 imprese di costruzione in rappresentanza delle principali associazioni di categoria, la nostra multiutility Iren e una banca. La rete ha avviato audit energetici gratuiti su 300 condomini per un totale di 7.500 appartamenti corrispondenti a 30.000 abitanti e rappresenta, in anticipo rispetto al resto d’Italia, un modello industriale alternativo per il settore delle costruzioni, che è oggi chiamato a condividere competenze per generare prodotti al alto valore aggiunto. E’ un settore che deve affrontare la sfida climatica, l’attenzione all’uso delle risorse e le nuove tecnologie come opportunità di crescita economica, rigenerando la città e riqualificando gli edifici. Soprattutto, confermando il definitivo superamento della dimensione esclusivamente immobiliare delle trasformazioni urbane a favore di una dimensione strategica in grado di premiare funzioni e finalità utili alla competitività e qualità del territorio e della sua comunità.
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L’impegno del Comune per il futuro è confermare le semplificazioni e gli incentivi economici locali introdotti per il recupero dell’esistente e al contempo impegnarsi affinché alla detrazione fiscale che ha agito in larga parte sulle singole unità immobiliari siano affiancati strumenti, duraturi nel tempo, in grado di aggredire il vasto mercato della riqualificazione dei condomini, quali ad esempio fondi di garanzia a tutela dei finanziatori e a copertura dei rischi di insolvenza e, soprattutto, dando la possibilità di cedere a soggetti terzi il credito corrispondente alla detrazione spettante per le spese di riqualificazione degli edifici.