Residenze in centro storico, migliaia non rintracciabili, ma il censimento non scatta

Firenze – “Ricordate la notizia delle migliaia di mascherine non consegnate in centro storico a Firenze, perché le persone residenti non si trovavano?”, comincia così la nota un po’ paradossale nel contenuto, con cui Dmitrij Palagi e Antonella Bundu consiglieri di Sinistra Progetto Comune in Comune, Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani consiglieri al Quartiere 1 Sinistra Progetto Comune con l’associazione Progetto Firenze, pongono un problema reale. E di dimensioni così ampie, che, secondo i consiglieri della sinistra e Progetto Firenze, che non si parte subito con il censimento: anzi, lo si rimanda al 2021.

Il paradosso è il seguente. Proprio in queste pagine, si è varie volte posto il problema della cancellazione delle residenze, che procedono con le modalità di legge, aggravate, ad esempio per quanto riguarda i senza fissa dimora, da altri “limiti” che, secondo una forte scuola giurispudenziale, non potrebbero pesare sulla concessione o cancellazione della residenza stessa, considerata alla stregua, anche con sentenze della Corte Suprema, di diritto soggettivo, non comprimibile.

Il paradosso, dunque, è da un lato, la presenza di migliaia di residenze che magari non rispondono più al vero e dall’altro una massa di cancellazioni o difficoltà ad ottenerla e mantenerla, la residenza appunto.

Per quanto riguarda lo specifico nodo posto all’attenzione dalla Sinistra, vale a dire in questo caso cosa si aspetta a procedere a un nuovo censimento, la nota dei Servizi Territoriali è chiara: mancano le risorse a livello di personale per procedere immediatamente.

“La questione è tutta politica – è il commento dei consiglieri – lo svuotamento della città è ben più grave di quanto certificato dai dati ufficiali. Non ci sono strumenti amministrativi adeguati e la rendita sta trasformando il nostro Comune in un deserto economico. Immediatamente dopo la prima fase della pandemia Covid-19, il Sindaco si era detto attento a ipotizzare nuovi modelli di sviluppo, che non si limitassero a estrarre ricchezza da quel che sopravvive sul territorio, a favore di una ristrettissima minoranza di popolazione (nemmeno del posto magari). Tutto questo è però sparito. Il turismo e l’alta moda sembrano essere le uniche strategie per il futuro. La risposta all’interrogazione fatta lo conferma drammaticamente”.

“Per questo – concludono Palagi, Bundu, Ridolfi, Torrigiani con l’associazione Progetto Firenze – verificheremo quali siano i progetti per il 2021 e proveremo a dare il nostro contributo di proposte, chiedendo che venga coinvolta la cittadinanza attiva, ovviamente anche attraverso la rete di associazionismo e comitati che sopravvive a Firenze”.

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